
QUARRATA. Tra il mese di dicembre 2017e la prima quindicina di gennaio 2018 sia a Olmi che in prossimità della centralina Arpat di Montale Legambiente Quarrata con i due analizzatori sperimentali del Cnr (polverometri) ha misurato i livelli di Pm 2,5 dell’aria confrontando i dati con le concentrazioni di polveri fini rilevate dall’Arpat (l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Toscana).
“Dalla analisi comparativa delle centraline sperimentali Cnr con i dati ufficiali — ha dichiarato Daniele Manetti (Legambiente Quarrata) – abbiamo evidenziato una buona aderenza tra le due strumentazioni con metodologia di funzionamento diverso”.
Le misurazioni oggetto del confronto hanno riguardato i dati del mese di dicembre 2017, in particolare dal 13 dicembre 2017 al 12 gennaio 2018 circa, periodo particolarmente sensibile alle problematiche di inquinamento dell’aria.
Gli analizzatori sperimentali hanno effettuato un’analisi ogni 5 minuti, mentre gli analizzatori ufficiali Arpat hanno fatto una analisi ponderata sulle 24 ore (un filtro viene pesato e poi ripesato dopo il passaggio dell’aria per 24 ore, in accordo alle leggi vigenti).

Dalle rilevazioni dell’Arpat non sono stati registrati i picchi con breve durata nell’arco della giornata. Cosa ben diversa dagli analizzatori messi da Legambiente dove i valori di concentrazione sono stati espressi in microgrammi/metro-cubo ed hanno riportato l’andamento nell’arco del periodo di analisi.
“Per gran parte del periodo analizzato – ha spiegato Manetti — le concentrazioni di polveri fini nell’aria sono risultate al di sopra del valore limite medio annuale, fissato per legge a 25 microgrammi/metro cubo.
Il particolato fine nell’aria, in accordo ai risultati estrapolati dalla centralina ufficiale Arpat e dall’altro analizzatore Cnr installato presso Olmi, è risultato largamente al di sopra di tale limite.
Il superamento in tale periodo è imputabile ad una serie di fattori, in particolare: condizioni meteo sfavorevoli (persistenza di alta pressione con inversione termica e assenza di vento: aria schiacciata al suolo), traffico veicolare intenso (legato anche alle festività), consumo di biomasse per il riscaldamento (caminetti/stufe/caldaie a legna, pellet, cippato o similari), abbruciamenti all’aperto (nonostante l’ordinanza del 29 Dicembre 2017 che vietava tali operazioni”.

“Tutto ciò per dire che i risultati analitici e sperimentali venuti fuori da questo piccolo strumento dovranno essere utilizzati e finalizzati, per quanto possibile, a migliorare la qualità dell’aria della nostra piana”. Daniele Manetti ha quindi ricordato la pericolosità delle polveri fini presenti nella piana pistoiese ma anche il tentativo di Legambiente di trovare soluzioni che portino alla drastica riduzione di tali concentrazioni presenti nell’aria.
“Nei prossimi giorni proprio per questo la nostra associazione— ha evidenziato il presidente di Legambiente Quarrata— presenterà il progetto sui parchi fotovoltaici ad azionariato popolare da installare nelle casse d’espansione. Parchi che oltre a fornire energia tramite fonti rinnovabili per centinaia di cittadini a prezzi contenuti, serviranno moltissimo a ridurre l’inquinamento ambientale. Tale progetto, come nostra abitudine, sarà spiegato nel dettaglio a tutti i cittadini e agli amministratori sia a livello tecnico, sia a livello finanziario”.
“Sarà anche una vera iniezione di fiducia per l’occupazione di giovani tecnici quarratini e di aziende locali . Quarrata — conclude Daniele Manetti — ha bisogno di ripartire con il lavoro; la sua economia è drasticamente ferma e progetti tecnicamente e ambientalmente corretti sono un buon incentivo”.
[Andrea Balli]
![]() |
![]() |
Sostenete questo quotidiano con un piccolo contributo attraverso bonifico intestato a
«Linee Stampalibera» Iban IT64H0306913834100000008677 su Intesa San Paolo Spa - Pistoia. Riceverete informazioni senza censure!