quarrata. FESTA DELL’UNITÀ, CONFRONTO SUL TEMA “È TEMPO PER UN RINNOVATO WELFARE” – CODAZZO DA VERNACOLIERE PISTOIESE

SEMPRE SONO ASSAI BRILLANTI LE INVENZIONI DEL MAZZANTI. Principali battaglie della «Guerra di Piero»: 1. genocidio delle nutrie della Fermulla; 2. lotta organizzata alla merda dei piccioni; 3. Santa Alleanza con la Lega per lo sterminio delle zanzare di Valenzatico; 4. indulto agli abusi edilizi dell’assessore Simone Niccolai e non solo. E per l’ambiente: ostruzione di tutte le strade vicinali/interpoderali su tutto il territorio del Comune, con il silenzio assenso della procura di Pistoia

 

QUARRATA. Al Parco Verde di Olmi è in corso l’edizione 2021 della Festa de l’Unità organizzata dal Partito Democratico di Quarrata. Venerdì 23 luglio alle 21.30 si terrà l’ultimo degli appuntamenti incentrati sul confronto tra politici, amministratori, rappresentanti del mondo associazionistico e non solo, uniti dal filo conduttore Ambiente e lavoro.

È tempo per un rinnovato welfare è il tema dell’incontro. Interverranno: Serena Spinelli, assessore alle politiche sociali, all’edilizia residenziale pubblica e alla cooperazione internazionale della Regione Toscana; Debora Spagnesi, vicepresidente nazionale di Cna Impresa donna e presidente di Cna Impresa donna Toscana Centro; Daniele Gioffredi, segretario provinciale Cgil; Marco Mazzanti, sindaco di Quarrata; Angelo Lucianò, segretario comunale Pd. Nel ruolo di moderatrice la giornalista Marta Quilici.

Contrariamente a quanto annunciato in precedenza, il ministro del lavoro Andrea Orlando non potrà essere presente a causa di impegni istituzionali.

Come di consueto, oltre a partecipare all’evento sarà possibile cenare al Parco Verde. È consigliabile prenotare chiamando il numero 0573 72952.

Tutti i dettagli e gli aggiornamenti saranno comunicati attraverso la pagina Facebook @partitodemocraticoquarrata.

[partito democratico quarrata]


 

O CITTADINI, VI FAREMO STARE

+ MEGLIO ASSAI COL NOSTRO BEL “VELFÀRE”:

OLTRE AL LAVORO PURE NELL’AMBIENTE

VI FAREMO UN CASÌN DELL’ACCIDENTE!

 

Non andrò a fare nessuna intervista Non ho tempo da perdere, perché le interviste si fanno alle persone serie, e il Mazzanti non è una persona seria e non è un amministratore fedele al suo mandato…

 

Parco Verde di Olmi, il regno del Mazzanti

 

«’UN VAI TE venerdì a ’ntervistare l’Okkióne a ipPàrco Verde? Icché fai, mandi ibBàlli ne’ tu’ piedi? Almeno se tu andài te, tu gli potéi domandà a che punto ’gli è la faccenda dilLicceto…»: così un lettore rompipalle di Linea Libera.

E se dico che mi ha scritto questo, non invento niente, perché io non ho bisogno di inventare come tanti altri: è invece il cosiddetto sindaco di Quarrata e la sua sgherràglia dell’ufficio tecnico comunale (Iuri Gelli il fuggiasco e ancor prima, il geometra Franco Fabbri e non solo) e dei vigili (il cosiddetto comandante Marco Bai, che multava tutti e il sindaco mai) che ne hanno bisogno, dato che hanno prodotto documenti falsi, falsi condoni, permessi di costruzione falsi o quantomeno illeciti perché ottenuti con dichiarazioni fasulle che non sono mai state controllate.

È tempo per un rinnovato welfare? Se il tema è questo, mi piacerebbe sapere, per prima cosa, se il Mazzanti conosce il significato della parola inglese perché, visti i risultati della sua vita politica – da quando faceva parte della giunta dei ragazzi messa in piedi da Stefano Marini e fino ad oggi e dopo essere passato anche attraverso l’assessorato ai lavori pubblici – a ben vedere welfare per lui significa “far fare a chi può quel che gli pare”; far disastrare un territorio comunale dal Montalbano alla Piana; far murare e chiudere il reticolo viario di tutto il Comune (e se la procura volesse fare il suo dovere, cosa che non sembra voler fare, metterebbe tutto il Comune dotto inchiesta e non me agli arresti per 104 giorni…); far finta di non sapere che il suo assessore all’edilizia, Simone Niccolai, aveva costruito capannoni abusivi dietro la sua abitazione; far finta di credere che gli asini abbiano le ali come i porci di un famoso libro comunista degli anni in cui il Pci preparava l’arrembaggio al potere. Una rapina che si è oggi conclusa con la florida situazione economica e democratica di questo paese: questo il loro welfare.

NUOVO WELFARE DELL’AMBIENTE: Né scriver né rispondere so mai, | però so tirar su de’ capannoni | abusivi: Simon son Niccolai. | Io posso: agli altri rompo li cojoni…| Mattarella mi guarda e ’un dice nulla: | chissà per quella capa il che gli frulla?

Io non andrò a fare nessuna intervista, caro lettore rompicoglioni di Linea Libera. Non ho tempo da perdere, perché le interviste si fanno alle persone serie, e il Mazzanti non è una persona seria e non è un amministratore fedele al suo mandato, per il quale ha giurato (mentendo) nelle mani della prefetta Zarrilli, quella che andava avanti ad urla e strilli e con gli allucioni fuori delle ciabattine infradito.

Fosse stato serio, sarebbe stato lui stesso, primo cittadino, a salire gli scalini della procura animato dal sacro fuoco della legalità, la coccarda sdrucita dell’assessora Francesca Marini, altra nullità politico-amministrativa locale. Lo avrebbe fatto non appena si fosse reso conto che la situazione che gli stavo prospettando era una vera e propria tragedia, oltre che un ammasso di illegalità dovute a una montagna di dipendenti pubblici, impreparati, vagabondi e prevaricatori – come del resto buona parte della pubblica amministrazione italiana, giustizia compresa che in questi giorni sta dando il meglio di sé.

In una città di 27 mila abitanti in cui si buttano più di 4 milioni di euro per una fogna letteralmente di merda – 18 km di nulla otturati dalla merda dei Casini; e rimasti senza depuratore –, un’opera di sperpero che ai benefattori del popolo generano orgoglio perché convinti di dare al popolo il welfare, ossia il benessere (il malessere quale sarebbe, scusate? Perdere il lavoro perché non ti vaccini come Confindustria vuole?), l’unica cosa che mi viene in mente è la presa della Bastiglia: presentarsi in massa al Parco Verde con zappe, forconi e randelli.

Per il Pd e il suo welfare la soluzione finale sarebbe solo lo Zio Stali (Vernacoliere di Livorno)

Sono convinto, caro lettore rompicoglioni, che l’unica cosa che potrebbe funzionare per un vero nuovo welfare, potrebbero essere le antiche famosissime purghe staliniane: arcipelaghi gulag, Siberia e eliminazione delle mele marce, dei comunistelli da quattro palanche puzzolenti di incenso, di chiesa e di «teologia del cazzo», con ciò intendendo progetti di legge che invitano alla sodomizzazione e alla gomorrizzazione biblica, ben rappresentata da quanto l’anonimo autore dello Sculacciabuchi da San Rocco scrive sulle due città annientate da dio (che non c’è): Sodoma e Gomorra «ove tanto furor la gente invade, che si montano addosso per le strade».

Quale welfare sarebbe più efficace e istantaneo – per Quarrata, ma anche per il paese intero – di una bella e santa purga staliniana tale da risolvere il problema alla radice con un bel rasoio in grado di fare tabula rasa dei saprofìti?

Aldilà della tabula rasa, l’unico nuovo welfare torna ad essere la Legge del Menga. E non prendiamoci per il culo con «Nel ruolo di moderatrice (delle gàbole = cioè prese di culo della serata – n.d.r.) la giornalista Marta Quilici. La Marta la conoscevo bene ed era un’ottima giornalista: ma quando faceva la giornalista, non ora che è la portavoce del sindaco Mazzanti.

È sempre il solito brodo nero degli spartani. In Italia i conflitti di interesse ce li ha solo il cavalier Bunga-Bunga perché scopa alla breve e alla lunga (però, mi viene da dire, «co’ sua e no co’ nostri»).

Claudio Curreli su Tvl di Luigi Egidio Bardelli. Oltre che capo scout è anche coordinatore della rete Terra Aperta. Il conflitto a chi tocca, al cav. Berlusca Bunga-Bunga?

Gli altri, quelli della sinistra e di Bibbiano, gli accoglientisti, i boldriniani, quelli del Forteto, sono santi anche se affogano nel fognone di Quarrata: anche se – come ad esempio il signor Claudio Curreli della procura della repubblica di Pistoia – riscuotono un lauto stipendio dai contribuenti italiani come strenui difensori della legge, ma coordinano reti di associazioni (Terra Aperta) che, in nome dell’accoglienza, favoriscono immigrati e clandestini. In altre parole fuorilegge.

Allora che dire, lettore rompicoglioni? Vàcci tu dall’Okkióne. Fàgliele tu, all’Okkióne, le domande da parte mia.

Sta’ certo che ci penserà la sua portavoce a toglierti… immicròfano dalle mane!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]


Alla fine tutto torna

pure i fìgnoli e le corna

 

A PROPOSITO del welfare della fognatura di Casini, avviso Sua Eccellenza l’Okkióne, che lo sperpero è già stato opportunamente segnalato alla Procura Generale della Corte dei Conti.
Basterà ora rivolgersi a Luca Lotti per venirne fuori riciclati, puliti e lavati con Perlana?


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