quarrata. MUSICA NEGATA, LA MARCIA PER LA GIUSTIZIA SI PRENDE QUASI TUTTI GLI SPAZI

 

Gli interventi dei relatori sforano per un’ora e mezzo rovinando lo spettacolo “Omaggio a Riccardo Marasco” e l’intervento della band dei giovani. Protesta in piazza e sui social

I “Musicanti” hanno ricordato Marasco in circa 30 minuti

QUARRATA. Animi accesi a margine della Marcia della Giustizia di ieri sera, sia dietro il palco che in platea. E poi la protesta sui social network. All’origine del disappunto manifestato, tra la folla, mentre don Luigi Ciotti stava ultimando il suo lungo e articolato intervento conclusivo il non rispetto dei tempi stabiliti dal Comune di Quarrata con i promotori della marcia stessa tant’è che ai due gruppi che secondo il programma dovevano alternarsi sul palcoscenico dalle 22 a mezzanotte è rimasta a disposizione all’incirca una mezzora. A farne le spese su tutti i giovani musicisti della band che avrebbero dovuto aprire la serata e poi introdurre lo spazio curato da “I Musicanti del piccolo borgo” con lo spettacolo “Omaggio a Riccardo Marasco – La Toscana tra sacro e profano”. Evidentemente un “fuori programma” visto che tale intervento non era previsto nel programma ufficiale del “Settembre”.
Gli interventi della marcia hanno sforato di oltre un’ora e mezzo limitando lo spazio alla musica.
“Sono uno dei quattro ragazzi che doveva suonare – ha scritto ieri sera Damiano Benini — e parlo a nome di tutto il gruppo. Non ci perderemo in lunghi e vuoti discorsi come è già successo stasera. Vorremmo solo ringraziare il gruppo su Riccardo Marasco che di propria iniziativa era disposto a sacrificare il loro tempo per farci suonare.

Purtroppo la buona iniziativa non ha avuto una risoluzione poichè sul palco era presente un gruppo di persone che comunicando parole vuote e parlando della importanza che hanno i giovani si sono dimostrati ipocriti dimenticandosi di quattro ragazzi che aspettavano il loro turno. Inoltre evidenziamo la mancanza di rispetto della libertà di espressione altrui del sindaco quando ci ha rimosso il microfono dalle mani intimorendoci con il suo amico della sicurezza. Insomma ormai succedono tante cose che rendono i cittadini insoddisfatti”.
A lui, per chiarire cosa è successo si è unita anche Francesca Raschiatore, moglie di uno degli artisti de “I Musicanti del piccolo borgo”;

All’inizio della serata

“La gente finora si è riempita la bocca di parole come rispetto, diritto e dignità ha tolto a dei ragazzi la soddisfazione di suonare (dopo che avevano montato tutto dalla batteria alle chitarre) e dopo che hanno perso una giornata per niente e hanno fatto cominciare a suonare alle 23,40 un gruppo che gira tutta l’Italia e che è venuto apposta da Arezzo,. Professionisti, gente che di lavoro fa il musicista. Rispetto, dignità (hanno parlato anche della dignità del lavoro..) e diritto sono parole buone per riempire solo i discorsi inutili dei politici che sberciano da un palco mancando per primi di rispetto a tutti”.
Sia in piazza ieri sera e maggiormente sui social è seguito in queste ore un ampio dibattito a discapito sopratutto dalla Marcia della Giustizia, evento che si sussegue pressocchè con le medesime modalità da 30 anni a questa parte. È risaputo che da sempre ai relatori viene riservato un ampio spazio e quindi non si comprende francamente il motivo per cui l’ufficio Cultura del Comune di Quarrata abbia previsto una pianificazione del genere. In più c’era da rendere il dovuto omaggio all’ideatore della marcia, Antonio Vermigli, scomparso nel luglio scorso.

Il sindaco chiamato in causa da tanti interventi sui social su quanto accaduto per il momento non ha rilasciato nessuna dichiarazione.

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.info]

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