quarrata. SENZA FISSA DIMORA DORME IN TENDA. L’APPELLO: “MI SIA DATA ALMENO UNA RESIDENZA FITTIZIA”

L’estate sta finendo…

D.M. si è rivolto al nostro giornale. Una storia di solitudine e di disperazione

Ecco dove vive un quarratino cinquantenne

QUARRATA. A cinquanta anni, con un passato da alcolista, una disabilità all’85 per cento, da alcuni mesi dorme in una area boscata del territorio comunale. Ha come giaciglio un cartone che lo isola dal terreno e come tetto una tenda canadese.

Originario di Quarrata, dopo che gli anziani genitori hanno perso la casa, “mangiata dai debiti e venduta all’asta giudiziaria” è senza fissa dimora. In passato è stato accolto da varie comunità, tra cui quella di San Patrignano.
Il suo caso è conosciuto dai servizi sociali territoriali e dal sindaco Gabriele Romiti ma per il momento non ha ottenuto risposte soddisfacenti.
“La mia storia —ci spiega D.M. — inizia quando mio padre ipoteca la casa per prendere una pizzeria a Casole d’Elsa. Ma sia per l’affitto troppo alto, il materiale necessario, le spese delle utenze, si è fatto mangiare due anni fa la casa dalla banca. Poi mio padre ha avuto un infarto e successivamente un ictus ed ora è su una sedia a rotelle con una invalidità al 100 per cento.

Con mia madre e mio fratello vivono in una unica stanza con un affitto da 650 euro mensili. Hanno fatto domanda per ottenere la casa popolare ma sono 33esimi in graduatoria. Impossibilitati ad ospitarmi sono stato costretto a vivere in tenda”.
Il suo desiderio ora è quello di poter ottenere una residenza fittizia in Comune “per poter almeno essere rintracciabile e poter accedere al reddito di cittadinanza e prendermi anch’io una stanza dove poter alloggiare”. “Non so più cosa fare per avere una qualche sussistenza per poter andare avanti”.
Il senza fissa dimora —lo ricordiamo — ha l’obbligo di chiedere l’iscrizione all’Anagrafe del Comune nel quale hanno fissato il loro domicilio e in mancanza del domicilio si considerano residenti nel Comune di nascita (Legge 24/12/1954, n. 1228, art. 1 e 2).

In genere entro 48 ore deve essere rilasciata una residenza provvisoriamente esecutiva e entro un termine di 45 giorni dovranno essere svolti i controlli da parte dell’Ufficiale anagrafico per confermare o rifiutare formalmente la residenza fittizia.

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.info]

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