Lo chiede in una mozione la Lega Nord Toscana per andare incontro alle imprese danneggiate dalle misure ristrettive dovute alla emergenza pandemica. Un aiuto anche per le famiglie

QUARRATA. Con una mozione presentata per essere inserita nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale il capogruppo Stefano Nigi e il consigliere della Lega Nord Toscana Giancarlo Noci hanno chiesto al sindaco Marco Mazzanti e alla giunta di “valutare come per il passato anno 2020 una riduzione della Tari per le aziende dei settori più colpiti dalle chiusure dovute alle zona rossa secondo le modalità e le forme ritenute più idonee.
“Abbiamo chiesto poi che si facciano di concerto con il consiglio comunale promotori presso il Presidente della Regione Eugenio Giani – ha dichiarato Stefano Nigi – affinché a sua volta si attivi anche attraverso la conferenza Stato Regioni in modo che le aziende site nei Comuni e nelle Province della Toscana considerate zona rossa abbiano una via prioritaria nel ricevere i ristori previsti dalle leggi nazionali”.
Con la mozione i consiglieri leghisti chiedono anche che la Regione Toscana preveda di aiutare con risorse economiche specifiche (quali riduzioni dell’addizionale Regionale Irpef) le attività commerciali e artigianali locali, che stanno subendo un grave danno dalle misure applicative del 27 febbraio e successivo inasprimento del Dpcm 2 marzo, secondo le forme e le modalità ritenute più idonee, applicando le stesse riduzioni a quelle famiglie con minori che frequentano le scuole dell’infanzia pubbliche o private, nonché quelle delle scuole primarie e secondarie di primo grado, aventi sede o che esercitano attività didattiche a Quarrata, che hanno dovuto usufruire di una baby sitter o che hanno dovuto usufruire di permessi lavorativi non retribuiti.
La mozione finalizzata ad ottenere per le aziende locali e le famiglie danneggiate dalle misure restrittive provvedimenti di ristoro si inserisce in un contesto dove la situazione epidemiologica rimane ancora molto critica, così da non consentire in tempi brevi di rientrare nella fascia arancione.
“Purtroppo – aggiunge Giancarlo Noci – le attività del territorio ritenute “non essenziali” da più di un anno sono stremate dalle chiusure e anche quelle aperte in modo parziale (asporto) causa le limitazioni, subiscono un evidente calo di fatturato”.
Andrea Balli
[andreaballi@linealibera.info]
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