S. BARTOLOMEO & PERIZIA IORI: SE C’È CONTRADDIZIONE, C’È ERRORE PER FORZA

L'architetto Gianluca Iori
L’Architetto Gianluca Iori

PISTOIA. Oggi dobbiamo tornare su un tema di pubblico interesse: la famosa perizia (vedi e scarica http://linealibera.info/wp-content/uploads/2014/02/relazione_iori-.pdf) sulla demanialità della gora nell’area retrostante la chiesa di san Bartolomeo.

Una perizia di parte commissionata dalla parrocchia, probabilmente in solido con la promittente acquirente Napoletana Parcheggi, e acquisita in sede di istruttoria legale dall’avvocato del Comune di Pistoia, Vito Papa, il 10 maggio 2013.

La perizia riaprì il contenzioso tra palazzo di Giano e la Napoletana Parcheggi: l’Agenzia del Demanio aveva, in un primo momento, chiuso la vicenda a causa della presenza di una gora demaniale nell’area dove la giunta Berti aveva pensato di permettere la realizzazione di un parcheggio sotterraneo. Poi il tutto saltò.

La Giunta Bertinelli bloccò l’iter della costruzione, in quanto ancora nel 2013 esso si trovava in una fase puramente preliminare. Non solo: a fine novembre 2014, con delibera del dirigente all’urbanistica, architetto Elisa Spilotros, il Comune, recependo anche segnalazioni di associazioni, comitati ed esperti intervenuti nel frattempo nel pubblico dibattito, dichiarava la non conformità urbanistica del progetto preliminare del parcheggio (“in contrasto con l’interesse pubblico”) con il piano della città storica (vedi http://www.linealibera.info/san-bartolomeo-niente-piu-parcheggio/).

La Napoletana Parcheggi procedeva così con un ulteriore ricorso al Tar, dopo che già un ricorso precedente era stato in parte ritenuto inammissibile, in parte annullato (scarica sentenza Tar qui sotto).

Uno stralcio della relazione
Uno stralcio della relazione

In definitiva solo grazie alla perizia tecnica di parte, redatta dall’architetto Iori, il Comune di Pistoia è da circa tre anni attendato al Tar e sotto assedio, con impegno di risorse umane e spese giudiziarie non indifferenti: anche la sentenza appena citata, nonostante sia stata “vinta” dal Comune, è stata compensata nelle spese con la Napoletana; al Tar, spesso – ma perché? – la cosa funziona così. E Pantalone paga.

Chiedendo e cercando, sembra che la perizia di parte redatta dall’architetto Gianluca Iori sarebbe stata compensata dietro presentazione di una notula di 30 mila €. A séguito di tutto questo, non ci dispiacerebbe affatto se il Vescovo Tardelli intervenisse nella questione, visto che i conti correnti degli enti religiosi sono soggetti a una doppia amministrazione, quella della singola parrocchia e quella della Curia – perché, fra l’altro, pare che la cifra dei 30mila € sia stata anticipata proprio dalla Curia pistoiese “a scalo” di quanto essa avrebbe in séguito dato alla parrocchia di San Bartolomeo a titolo di contributi.

qualche mala lingua sostiene che don Luca, legale rappresentante di San Bartolomeo, sia stato forzato dalla Diocesi: ma vorremmo che si facesse chiarezza, una volta per tutte, su queste movimentazioni di soldi su cui, per usare un eufemismo, non sembra esserci stata, finora, una gran trasparenza “come Dio comanderebbe”.

Il punto è che l’architetto Iori sostiene, nella sua perizia di parte che s’è fatta detonatore dell’ultima causa-Napoletana Parcheggi, che la gora che passa per San Bartolomeo, «non è demaniale», motivo per cui nel 2013 si riaprì la “faccenda parcheggio” e la Napoletana poté ricorrere al Tar: peccato che lo stesso architetto, sempre lui, sia anche autore di due pubblicazioni in cui classifica, senza alcun problema, la gora che si trova sul retro di San Bartolomeo «come demaniale», restituendone anche la cartografia; e questo lo fa in: I sotterranei di Pistoia, Firenze, Genoma Edizioni, 1999; e in Le gore di Pistoia. Un patrimonio da salvare. Studio sul sistema delle acque dette gore e relative strutture complementari dal secolo IX ad oggi, Pistoia, Settegiorni Editore, 2008.

Nei due volumi citati l’architetto Iori attinge alle fonti ufficiali, che cita espressamente e riporta in appendice. Esse sono:

  1. la relazione dell’ingegnere idraulico Francesco Guasti del 1835
  2. le illustrazioni cartografiche del Cavalier Giuseppe Martelli (documentazione ritrovata dalla professoressa Lucia Gai negli anni 70 e attualmente conservata presso la Biblioteca Forteguerriana in Sala Manoscritti: se qualcuno non la farà sparire tutto preso dall’euforia del Codice da Vinci).

Avevamo addirittura scritto all’ordine degli architetti di Pistoia, e in particolare all’attenzione del suo presidente, l’arch. Alessandro Baldi, circa l’assurdità che lo stesso/medesimo professionista, Iori per chiarezza, potesse scrivere una cosa e dopo il suo esatto contrario, con tanto di timbro dell’ordine degli architetti a mo’ di bolla papale. Ma non avendo mai avuto risposta, scriviamo di nuovo e stavolta esigendo una risposta come si conviene a un Ordine professionale che voglia essere rispettato e rispettoso dei propri doveri.

Leggendo la perizia Iori, si capisce che l’estensore ribattezza come “gora privata” l’antica gora di Scornio, anche se nelle precedenti pubblicazioni aveva ineccepibilmente evidenziato il fatto che per definizione essa era pubblica.

Gore in San Bartolomeo, 1930
Gore in San Bartolomeo, 1930

Ma la motivazione con cui la gora viene fatta diventare privata, è – permettetecelo – sconcertante: né più né meno che un gioco di parole, che anche un bimbo delle elementari riuscirebbe non diciamo a scoprire facilmente, ma a capire nell’immediato e per esteso.

Tra l’altro recentemente si è svolto in Comune un incontro preliminare tra più soggetti, compreso lo stesso Iori e alcuni dirigenti di Publiacqua, per valutare la possibilità di estendere il camminamento di Pistoia Sotterranea, di proprietà del Demanio, ma gestito dall’Irsa, di cui Iori è presidente. Un’estensione del percorso e proprio nel tratto retrostante San Bartolomeo. Che dire, dunque, di questo?

Vogliamo dare una mano alla Giunta Bertinelli, se ha davvero l’intenzione di non far costruire “la buca” in San Bartolomeo?

Da questo punto di vista siamo convinti che l’unica strada possibile sia non tanto il “pelame giuridico dei cavilli e delle setole legali” che – come abbiamo visto finora – porta poco lontano e, anzi, il più delle volte alla disfatta.

Crediamo, invece, che si debba far luce sulla ragione logica e documentale, ridiscutendo analiticamente le contraddizioni evidenti dello Iori. I giorni ci sono; Bertinelli metta tecnici e giuristi di casa propria a spulciare le carte della Forteguerriana.

E se davvero quello dell’architetto Iori è solo un amabile gioco di parole come sembra, chi potrà impedire al Comune di far valere definitivamente i propri diritti e – magari – di richiamare ai danni lo Iori stesso per i propri incalcolati errori o fraintendimenti?

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3 thoughts on “S. BARTOLOMEO & PERIZIA IORI: SE C’È CONTRADDIZIONE, C’È ERRORE PER FORZA

  1. Buongiorno!
    1- Aboliamo gli ordini professionali…siamo usciti dal medio Evo da qualche annetto e sarebbe bello adeguarsi al resto del mondo.
    2- Caro Sig Iori: Lei come molti illuminati della “Pistoia che conta” (o che crede di contare..ma vi assicuro che ai nostri occhi siete comuni mortali) ha voluto querelare un giovane giornalista per il solo fatto di avere messo in rilievo la contraddizione esistente tra due documenti da lei redatti (ma cosa vuole che le dica un giudice?…sono suoi entrambi….). Ma la smettiamo d’ingolfare i tribunali? A quando un comportamento compatibile con gli standard culturali europei? Caro Iori, nei paesi anglosassoni che da questo punto di vista sono lontani anni luce da noi, a una precisa contestazione si risponde argomentando pub-bli-ca-men-te. E non mi dica che non avrebbe gli spazi per poterlo fare. In Gemania la WW non ha querelato nessuno: ha dato risposte pubbliche…
    3- Se davvero si vuole liberare il Centro dalle auto e migliorare la circolazione stradale e se davvero si ha a cuore la qualità dell’aria che respiriamo, NON si fanno parcheggi nel centro storico. Quindi Bertinelli, se Lei crede in quello che dice fuori le palle. (e risponda ogni tanto alle mail..che non da una bella impressione di se…)
    Massimo Scalas

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