
SAN MARCELLO. Si infiamma la polemica intorno al “Progetto Social Valley” uno dei temi “caldi” della campagna elettorale del Comune di San Marcello Piteglio.
Alle critiche mosse dal Coordinatore di Forza Italia per la Montagna Pistoiese Stefano Betti (montagna-elezioni. Betti: «Non vogliamo Social Valley, vogliamo lavoro»), sulle chiusure effettuate o in procinto di essere concluse dal gruppo Kme in Italia e al fermo”no” alla gestione del patrimonio pubblico forestale della Montagna Pistoiese ipotizzata nel “Progetto Social Valley”, Kme e Dynamo Camp onlus hanno risposto con una nota pubblicata ieri su “La Nazione”.
Nella comunicato stampa congiunto si legge che quanto riportato da Stefano Betti:

non meriterebbe nessun commento, se non fosse offensivo per l’impegno e il lavoro di centinaia di persone.
Le sue affermazioni sono un incredibile coacervo di ignoranza, inconsistenza e malafede, probabilmente dettate da meschine esigenze di visibilità in un contesto di campagna elettorale, la qual cosa non ha alcun interesse per Kme né per Dynamo.
Sono solo frutto della frustrazione di chi, non avendo argomenti, prova a gettare fango su chiunque ricerchi soluzioni concrete e possibili, senza proporre alternative se non fare vacui proclami degni di una brutta copiua di Cetto Laqualunque.
Sarebbe inutile, visto il soggetto, ricordare concetti quali impresa sociale, economia di secondo welfare.
Non si è fatta attendere la replica dell’Ing Stefano Betti che risponde a Kme-Dynamo Camp non come Coordinatore di Forza Italia ma a titolo personale.
Faccio riferimento al comunicato stampa comparso a nome Kme-Dynamo Camp di oggi – 22 aprile 2017 n.d.r. – ed intendo rispondere allo stesso a titolo personale volendo tenere fuori la politica da tale triste e squallido articolo che ho potuto leggere, privo di motivazioni tecniche ma pieno di mere offese alla mia persona ed alla mia professionalità di ingegnere.
L’articolo dimostra chiaramente che il “tallone d’Achille” è stato colpito. Il tenore di male educazione e di offese perseguibili a querela di parte per diffamazione a mezzo stampa, riportate nell’articolo stesso, dimostrano la mancanza di risposte concrete che le stesse società potevano fornire.

Le informazione di chiusura delle unità operative di Kme di svariati stabilimenti (20 unità operative) possono facilmente essere recuperati e visionati dal Registro Pubblico delle Imprese.
Inoltre la Dynamo Camp non ha mai rappresentato l’oggetto per la quale è nata e chiedo di conoscere quante persone malate terminali sono state curate in questi anni.
La stessa Dynamo Camp non ha dato alcunché dal punto di vista imprenditoriale alla Montagna Pistoiese.
Domande:
Quante persone impiega a tempo indeterminato?
Quante persone impiega a titolo gratuito?
Detto ciò il Progetto Oasi (da Social Valley), visto che va di moda usare termini al fine che neppure le persone riescono a comprendere, niente altro rappresenterebbe che un blocco al territorio.
Quanto sopra ritengo sia utile alla comprensione dello squallore dell’articolo che oggi è stato pubblicato dalle società.
Ritengo importante che in ogni momento ciascuna persona possa scrivere cose che rappresentano la realtà concordi o discordi ma mai con tenore di male educazione.
“Quando la gente si infastidisce per ciò che vede scritto, se non lo condivide, ha il solo modo di controbattere con i fatti non con la maleducazione”
In questo caso di fatti che testimoniano che le mie parole sono errate non ne ho potuti vedere.
Dott. Ing. Stefano Betti
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