
SAN MARCELLO. [M.F.] Intervento di Giorgio Fabbri del neo costituito Comitato “San Marcello Piteglio Liberi” sulla sanità della Montagna Pistoiese.
Il comitato si prefigge l’obbiettivo di creare una lista civica da presentare alle prossime elezioni comunali.
Scrive Fabbri: “Abbiamo letto, in questi ultimi giorni articoli sulla rinascita del pronto soccorso, poi abbiamo letto che si intravede la luce in fondo al tunnel, e questo solo perché si è avviata la discussione in Regione (che prevedo molto lunga) per capire se la Montagna Pistoiese è o meno zona disagiata”.
Nel testo vengono ricordare le varie attività svolte dai comitati e dalle associazioni per riavere l’ospedale già dal 2012: la mobilitazione del Crest con la raccolta di circa ottomila firme; la mobilitazione dell’associazione Zeno Colò; le pettorine; il gruppo “è qui che voglio vivere”, e le iniziative dei consiglieri di opposizione dei precedenti consigli comunali, che già avevano avanzato la richiesta di riconoscimento di zona disagiata e del pronto soccorso. Mozioni che furono o stravolte o bocciate.
“E ora – continua Fabbri – dalla regione dobbiamo sentirci dire che viene avviato il percorso per riconoscere la montagna zona disagiata? Ma non vi siete ancora stancati di essere presi in giro da queste figure che pensano solo a se stessi e agli amici degli amici?. E vi meravigliate che sull’ospedale non si arrivi a una conclusione positiva?”
“Sì – ribadisce l’esponente del comitato -– un ospedale perché per avere un pronto soccorso si deve avere un ospedale altrimenti si ha altro.
La Asl, si è espressa recentemente in materia; tutto bene… anzi sarà migliorato il servizio con l’aiuto fondamentale della Telemedicina – ci cureranno a distanza di chilometri facendoci dire 33 davanti ad un monitor e ci invieranno le ricette per mail, anche perché tra un paio di anni non ci saranno più medici di famiglia in montagna
E poi che vogliamo di più dai dirigenti dell’Asl, ci hanno dato perfino i soldi per seminare l’erba al campo sportivo di San Marcello, una manica del vento da issare su di un palo così da permettere a Pegaso, l’elisoccorso, di atterrare e portare all’Ospedale più vicino chi ne avrà bisogno.
Una precisazione nei suoi interventi, Pegaso, non è mai atterrato, ma ha preferito Gavinana.
Cari montanini, dai molti capelli bianchi continuate a bere acqua fresca mentre la montagna si sta spopolando, le attività stanno chiudendo e i servizi si stanno riducendo
70 anni di amministrazione di sinistra e siamo ridotti così”.
Qui il comunicato integrale: zona disagiata
Sostenete questo quotidiano con un piccolo contributo attraverso bonifico intestato a
«Linee Stampalibera» Iban IT64H0306913834100000008677 su Intesa San Paolo Spa - Pistoia. Riceverete informazioni senza censure!