FIRENZE. Il tentativo estremo delle Giubbe Rosse si sta concretizzando. La legge 28/2015 oggetto di richiesta di referendum abrogativo da parte del Comitato referendario e del Crest, verrebbe abrogata dalla bozza di legge approvata recentemente dalla Giunta Regionale Toscana.
La proposta di legge n. 6 del 16 novembre 2015, introvabile sul sito istituzionale della Regione, è finalmente saltata fuori con le sue Modifiche alla legge regionale 24 febbraio 2005 n. 40 (Disciplina del servizio sanitario regionale) ed alla legge regionale 4 febbraio 2008, n. 3 (Istituzione e organizzazione dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (ISPO). Gestione liquidatoria del Centro per lo Studio e prevenzione oncologica – CSPO) per il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del sistema sanitario regionale. È finalmente saltata fuori ed è scaricabile dal seguente link [Proposta di legge 6 16-11-2015]. Sul sito istituzionale della Regione non è infatti ancora disponibile e le proposte di legge sono ferme al 13 di novembre (vedi link qui).
L’articolo 131, Abrogazione della l.r. 28/2015, così dispone:
La legge regionale 16 marzo 2015 n. 28 (Disposizioni urgenti per il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale) è abrogata alla data del 31 dicembre 2015.
Se la legge sarà quindi approvata dal Consiglio Regionale, cosa scontata, di fatto renderà vano l’indizione del referendum abrogativo, o così almeno spera Enrico II e la sua corte dei miracoli.

Il dispositivo legislativo non si limita però ad abrogare solamente la 28/2015, come peraltro richiesto da 55 mila firmatari della proposta del referendum abrogativo, ma incorpora le novità organizzative previste dalla legge 28/2015, riconfermando la creazione delle tre aree vaste: e quindi prendendo in giro i toscani – anche quelli che votano Rossi perché lo amano e che, a Dio e alla natura piacendo, possono ammalarsi come del resto tutti gli esseri umani di questa terra.
Hanno cambiato il numero della legge ma la sostanza della legge abrogata è rimasta invariata: è la nuova democrazia del Pd. Quali saranno, quindi, le decisioni del collegio di garanzia, l’organo preposto alla tutela dell’istituto referendario?
A tal proposito merita riportare il disposto dell’art. 36 della legge 62/2007 sulla Disciplina dei referendum regionali previsti dalla Costituzione e dallo Statuto.
Art. 36 – Abrogazione intervenuta prima dello svolgimento del referendum
[…] Nel caso di abrogazione totale o parziale delle disposizioni oggetto di referendum, accompagnata da altra disciplina della stessa materia, o di modifica delle disposizioni oggetto del referendum, il Collegio di garanzia, sentiti i delegati con la procedura di cui all’articolo 27, comma 2, stabilisce se la consultazione debba avere luogo, quali siano le disposizioni oggetto del referendum e riformula il quesito[…].
Una legge fatta in fretta dettata dall’urgenza d’impedire a qualsiasi costo l’indizione del referendum. Una manovra spregiudicata che la dice lunga sul grado di democraticità del P[artito] D[ominante] e su quanto terrore possa fare l’esercizio democratico del voto a questi difensori della legalità e protettori del popolo lavoratore.
[Marco Ferrari]
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PIÙ PASSA IL TEMPO

E PIÙ MI CONVINCO che la mia personale idea sulla sinistra, dal Pci al Pd, è sempre stata santa e salutare. E oggi che sono arrivato quasi al capolinea, ne sono ancor più certo.
Il problema che abbiamo non è il terrorismo di importazione, ma il nemico che gli italiani – e quindi anche i toscani – si sono cresciuti lentamente in casa.
Come un cancro che ci mette una vita a uscire, ecco la vera faccia dei democratici che fanno i raduni al Ciocco e ci vogliono tanto bene.
Ognuno preghi il suo Dio: da Francesco a Enrico Rossi e sostenitori. E si prepari a vederne di tutti i colori.
Perfino una conversione di massa se, entro i prossimi vent’anni, in Italia (e in Europa) avremo – secondo un buon calcolo delle possibilità – un grande impero islamico.
Peccato che io non possa assistere alla… soddisfazione della Merkel – intorno alla quale, è verosimile, ci sarà anche Renzi; a zampettare con il suo codino bianco all’aria da Bianconiglio…
Prosit!
e.b. – linee future
[Intervento di critica e commento ex artt. 21 Costituzione e 10 della Convention européenne des droits de l’homme]
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Ma come mai il PD ha sempre così tanta paura del confronto democratico?almeno cambiassero nome,sarebbero meno ipocriti…
Fermo restando la slealtà e la disonestà di chi ha architettato, in fretta e furia, questa nuova legge senza neppure dare compimento alla precedente attraverso le previste delibere attuative, una speranza resta, legata alle decisioni del Collegio di garanzia; la speranza che, come il diavolo che fa le pentole, ma non i coperchi, anche Rossi e la sua cricca restino comunque scottati.
In ogni caso, se vogliamo portare il discorso su un piano più generale, questa è gente che appare priva di una visione strategica di lungo periodo. Non ha ancora capito che con una Lega Nord che in Toscana ha raggiunto il 20% ed un Movimento 5 Stelle che ha raggiunto il 15%, non esiste più alcuna sicurezza matematica di continuare a detenere il potere. E prendere in giro la gente con questi giochi truffaldini potrebbe rivelarsi molto pericoloso.
Piero Giovannelli