
PISTOIA. Salva Tvl, Vivarelli, Laus Deo! Lode a Dio. Non sappiamo se nell’alto dei cieli o nel chiuso delle stanze in cui tutto il dialogo fra sordomuti (Bardelli/Vivarelli) si è svolto, e da un bel pezzo, fino a questo momento. Nella più grande riservatezza, of course (vedi).
A dirlo non siamo noi, autori forse di fantasie folcloristiche, come pare voglia alludere ironicamente il direttore di ReportPistoia-Tvl, ma lui stesso; nel suo intervento che esce dalla sua penna solo ieri sera, su ReportPistoia, più o meno alla zitta, alle 21:45, e – sembra – solo perché da tempo, con le nostre folcloristiche fantasie, lo abbiamo forse costretto a uscire a forza come la pasta d’acciughe Balena dal tubetto dopo che è stata troppo in frigorifero, diaccìna.
Ma il suo pezzo, il pezzo di un direttore che è diventato bi-direttore e okkupa quasi tre quarti del potere dell’informazione locale, è un emblema, forse, della sua sensibilità nei confronti dei non-solo pistoiesi: ai quali Tvl (= TvLuigi) è costata, per 40 anni, un sacco di soldi, fra contributi pubblici e altro.
Cambia il cavallo alla stazione di posta (ricordatevi che con le nostre fantasie folcloristiche vi abbiamo parlato di un sms e telefonata del 3 maggio… vedi), ma il cavallo che se ne va – forse perché attempato – soffre di amnesie; mentre quello che viene, col pennacchio in testa, forse perché non più da gran premio (Vivarelli è classe 49), inizia a soffrirne, di amnesie…
Nel mezzo scorre il fiume. Il fiume della dimenticanza totale. Per ben 8 giorni.
Un’intera redazione di professionisti e non solo (quelli di TvLuigi: in fondo la L sta per quello, data la proprietà praticamente esclusiva dell’emittente), pur avendo fatto un comitato di redazione, non esce nemmeno con tre righe tre, messe in croce per commentare a favore o contro; per andare incontro o cercare lo scontro con il prescelto da Dio, il paracleto del nuovo corso. Paracleto perché Luigi Egidio, con le sue arie mistiche e ispirate, un po’ vescovo o arcivescovo mancato lo è sempre stato: fin da quando girava la Piana Pistoiese a dare lezione di Cineforum (con l’avvocato Totaro e Mauro Torselli, ma forse, se non sbaglio, anche con Sauro Becattini) ai pagani (in senso etimologico: i campagnoli) da ri-portare sulla retta via.
I nomi che abbiamo citato, poi, sono stati fatti tutti fuori da Luigi Egidio: evangelicamente, s’intende; caritatevolmente. Scaricàti… lungo la via di Damasco. Anche se oggi alcuni sono stati, sembra, ripescàti. Fu con loro – se non sbagliamo – che Luigi Egidio imparò a fare il giornalista: con Cineforum giornalino, a cui fece, all’epoca, da contrappunto, il Murofenic (inversione), se non addirittura l’irriverente Cinebucum dell’amico e compianto don Spadi e non solo…
Alberto Vivarelli scopriamo che da tre mesi parlava fitto fitto; da un anno e più, addirittura, parlava largo largo, con Bardelli. Sembra di vedere – scusate l’accostamento, ma è spontaneo – la storia del “tandem elettorale” annaffiato e coltivato da due anni a questa parte per i candidati delle regionali: ve lo ricordate? Del resto, permettete, che differenza c’è fra la chiesa del Bardelli e quella del nuovo bi-direttore? Crediamo nessuna.
Nessuno dei due, né Luigi né Alberto, ha sentito la necessità di informare i veri padroni della testata televisiva pagata dai pistoiesi-toscani: e questo ce la dice lunga. Nessuno dei giornalisti di Tvl ha detto pio: e questo la racconta lunga sul clima di liberale apertura e aria di svoboda (libertà, direttore) che sembra si respiri in Tvl. Se queste sono fantasie folcloristiche, prendetele come tali e non scandalizzatevi, compagni e amici dell’editoria locale. Non tutti sono mistici, filosofi o grandi riformatori chiamati a raddrizzare le cose del mondo e le Tv!

Due cose, però, Vivarelli le ha dette e le ha dette vere:
- che di Bardelli si può dire tutto il bene e tutto il male – e lui, Vivarelli, male ne disse da caposervizio del Tirreno ai tempi della crisi Aias, poi sfociata nella vicenda dell’Apr; ma poi con Bardelli ha condiviso la mensa del padre e gli interessi…
- che sotto gli eventi del mondo, tutti, si nascondono le situazioni più banali. E fra queste banalità una in primis la sappiamo e la sanno tutti i pistoiesi, a partire da quelli che tacciono (per timore di far capire come la pensano) e che sono i più: Luigi Egidio, a forza di fare e disfare a capriccio, da proprietario unico di TvLuigi, ha portato l’emittente sulla secca più o meno come Schettino al Giglio; ci manca solo un pelo.
Finiti i soldi dell’allegra finanza, la linfa non scorre più. Un’iniezione di plasma era necessario e, nell’ottica fassiniana dell’abbiamo una banca (e sembra che un maggiorente del Pd lo abbia esplicitamente detto al bar, bevendo con un segretario di Sindaco…), un commissariamento della tv in funzione trasfusionale è stato – diciamocelo senza tanti scrupoli catto-stalinisti – il toccasana per Luigi Egidio. Fra l’altro nel 2016…
Da comunista neoliberista qual è, poi, oggi, Alberto Vivarelli assicura che sarà garante della volontà della proprietà: lui è lì – ci ha suggerito con severo sussiego – per abbattere i costi e fare sinergia. Non era – crediamo – di questo avviso quando militava nel Pci e forse pensava più da vicino ai lavoratori e ai loro diritti da tutelare. Ma, come dice una famosa canzone, tutto finisce, ahimè!
Vivarelli, l’uomo della sfida, di fatto, ci ha però preso in giro e si è dimostrato reticente anche in punto di parlare: non ci ha dichiarato – come di solito accade nel caso di un cambio di tiro – quale sia il suo famoso «progetto redatto con cura» e accettato senza metterci penna da parte di Luigi Egidio.
Il direttore si affanna a sottolineare che di politica, loro, non hanno mai parlato: né lui né Luigi Egidio. Voi ci credete? Eppure, qui, potrebbe anche dire la verità, dato che gli interessi dei due collimano perfettamente in un do ut des, come sempre nel mondo – e questo è vero perché banale.
Ecco. Ora sinergicamente Tvl potrebbe anche comprare una vocale, la A, da aggiungere in coda: TvLA, Luigi-Alberto, dal momento che Vivarelli non cambierà niente dell’azienda, come ci assicura, rispetto alla volontà dello storico editore.
Solo che noi che non siamo intelligenti, ma senza dubbio folcloristicamente fantasiosi, crediamo più probabile che la presenza di Vivarelli in Tvl[a] sia solo il segno di un commissariamento/monitoraggio per evitare che la gestione trapassi in default: do pecuniam ut des auctoritatem directori meo, dunque; ti sostengo economicamente se ti fai prendere per mano step by step. La volete più banale (e più vera) di così?
E Tvl resta democristiana (miracolo!) come prima e più di prima: sotto il P[artito] D[emocristiano]. Lasciando tutti a vivere felici e contenti – anche quei pistoiesi che hanno sempre pagato Tvl con le loro tasse senza riceverne nessun apprezzabile (crediamo) vantaggio informativo – non lo diciamo noi; lo ha ribadito, un paio di anni fa, l’Ordine dei Giornalisti, se lo aveste dimenticato.
Buona sfida di cuore a Alberto Vivarelli! A cui, da folcloristici fantasiosi, ci sentiamo però di suggerire di non andare in giro a sussurrare che in Tvl “ha trovato una gran confusione”, per non dire peggio.
Perché non sta bene. No. Non sta punto bene che il confessore bisbigli, fuor di chiesa, quel che sente in confessionale…
Scarica: Vivarelli a Tvl – www-reportpistoia-com
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Allora caro Edoardo con arrivo di Vivarelli, mi dispiace x il tuo LINEE FUTURE, ma ritornando la democrazia a tvl, possono tornare emittente pistoiese, Gigio, Barni e quei grulli che facevano la ronda!?
Ah ah ah! Grande, Loppa!