schiena dritta & giornalismo. IL PRANZO INIZIÒ NEGLI ANNI 90 CON “MANI PULITE” E PORTÒ LA SINISTRA AL POTERE GRAZIE A GIUDICI SEVERI, TERZI E IMPARZIALI. OGGI SIAMO AL CAFFÈ E ALL’AMARO MENTRE TUTTO È SOLO OSSEQUIO AI DEM SENZA RITEGNO DEI NOSTRI STIVALI
schiena dritta & giornalismo. IL PRANZO INIZIÒ NEGLI ANNI 90 CON “MANI PULITE” E PORTÒ LA SINISTRA AL POTERE GRAZIE A GIUDICI SEVERI, TERZI E IMPARZIALI. OGGI SIAMO AL CAFFÈ E ALL’AMARO MENTRE TUTTO È SOLO OSSEQUIO AI DEM SENZA RITEGNO DEI NOSTRI STIVALI
Leggo il servizio che La Nazione ha dedicato al pessimo sindaco di Quarrata mentre si sbizzarrisce ad “alzare la voce” contro FdI sulla questione Gino Strada e Teresa Sarti. E mentre “mi cade il pan di mano” a sentire le bestialità del democratico da burraco, ringrazio dio (che non c’è) di avermi fatto nascere presto per levarmi presto dai coglioni dei coglioni che sgovernano e ammazzano questa repubblica non del bunga-bunga, ma del gratta-&-vinci (e se non vinci, gratta di più). E voglio proprio vedere quanto ci metterà la salvifica Procura della Repubblica a dare a Mazzanti quel che si merita per ciò che fa e/o non fa del suo dovere di rispettare la Costituzione e l’ordinamento italiano
Alza la voce, alzala tutta: caro Mazzanti, siete alla frutta!
ABBASSA IL TONO, MARCO: NON SEI DEGNO
DI FAR DEMOCRAZIA CON TANTO IMPEGNO!
SSG obsession’s nightmare
SE È VERO che ogni limite ha una pazienza, come diceva Totò, in provincia di Pistoia sono 75 anni che il vaso è stracolmo, dato che nessun procuratore della repubblica ha mai risolto uno, dico un solo problema oltre i casi degli omicidi o della Giorgini, la famosa Mamma Ebe che terrorizzava la sindaca più inutile di Quarrata, sempre stando alla Nazione e alla SSG.
Il pessimo sindaco di Quarrata, amatissimo dai ciechi, Marco Mazzanti, di veramente “buono” ed efficiente, ha solo una cosa: l’assoluta mancanza di pudore e di rispetto nei confronti di tutti – suoi elettori, suoi sostenitori e suoi, come me e pochissimi altri, detrattori e critici. Pochissimi siamo, perché per criticare occorrono cervello e astrazione logica, due qualità che la scuola dei distruttori dell’Occidente, i post-comunisti, hanno pensato bene di eliminare dall’Europa.
Visto, però, che nessuno – tranne, ovviamente, il pazzo che sta scrivendo – ha il coraggio di richiamare Okkióne e di metterlo sugli attenti e in riga, perché a Pistoia il prefetto non esiste e la Procura della Repubblica non funge, lasciate che l’indignazione parli da sola, perché ci vuole pure qualcuno che ribadisca pubblicamente in faccia al sindaco il fatto suo, pur col rischio che non abbia neppure un brivido di resipiscenza dato che, in quella sua zucca di mio ex-alunno che non ha imparato nulla, non ha attecchito neppure un seme, uno solo, di quelli che io cercai di gettarci perché in qualche modo germogliassero.
La Musa della Satira e della Commedia (mettiamola così…)
Solo il sentirgli dire (ma non sarà neppure farina del suo sacco: glielo avrà scritto, forse, la sua portavoce Marta Quilici) che la proposta Gino Strada-Teresa Sarti è una iniziativa nata in seno alla maggioranza eletta democraticamente e che guida l’Amministrazione in modo democratico è, come si dice in farmacologia, un potentissimo emetico: in altri termini, e per chi non sa sfogliare il vocabolario, «fa rivoltare lo stomaco e fa letteralmente vomitare».
Ciò basta a dimostrare – “e sfido chiunque a dire il contrario”, concludeva sempre il sindaco Vittorio Amadori – che Mazzanti è un missionario della spudoratezza, tale forse proprio perché protetta, accarezzata, omaggiata da quelle istituzioni e autorità costituite (citazione dalla Gip Patrizia Martucci) che dovrebbero vigilare sul rispetto delle leggi, ma palamaramente, spadroneggiano alla faccia delle persone comuni che non hanno sufficienti difese e protezioni o santi in paradiso.
L’amministrazione (ma quale?) di Quarrata, non è né democratica né trasparente: è un crogiolo di fascio-nazismi intrecciati e intessuti fra loro come i canestri e i cestini fatti a mano da Aldo Branchetti buonanima. È una commistione di arroganza e stupidità vantona sullo stile da Capitan Fracassa o da Gradasso, figure adatte ai nipoti infallibili del veterocomunismo più becero e tossico che si possa perfino solo immaginare.
Ecco la prova della democrazia del Mazzanti. 75 anni fa avrebbero avuto la tessera del PNF, Partito Nazionale Fascista? E il Mazzanti, dopo il suo giuramento dal prefetto, rispetta in questo modo la Costituzione e le leggi della repubblica? Che ci dice l’avvocata Marini?
Il pessimo sindaco di Quarrata, ardisce parlare di democrazia quando da oltre un anno è a perfetta nozione e conoscenza dei reati di falso, favoreggiamento, sviamentodi potere, corruzione che striscia e si gonfia di giorno in giorno nel suo Comune; quel Comune in cui lui non fa nulla né per riportare la legalità né per favorire la trasparenza.
E proprio per questo, essendo il sindaco Mazzanti palesemente consapevole e reticente, se non altro perché il suo segretario Guerrera – garante dell’anticorruzione – dovrebbe ben addottorarlo in materia, sarebbe non solo giusto, ma ancor più salutare e doveroso che fosse chiamato alle responsabilità alle quali non può e non deve poter sfuggire con la superficialità di chi si dedica principalmente al nobilissimo gioco del burraco.
Non sono qui – come pensa erroneamente il sostituto dottor Giuseppe Grieco – per portare avanti i miei biechi interessi personali. Non sono qui per questo biasimevole motivo, come vorrebbe, Grieco, far credere insieme a Claudio Curreli, Patrizia Martucci, Tommaso Coletta, Linda Gambassi, salvo se altri sostituti della Procura di Pistoia, che al momento mi sfuggono. Ma sono qui perché:
1. Il Comune di Quarrata è marcio. Lo sanno tutti, lo vedono tutti e tutti tacciono: a partire da questo pessimo sindaco indagato da Paolo Canessa per voto di scambio (se non sbaglio), ma poi prosciolto perché a Pistoia (si vedano casi analoghi: amianto-Breda; Comunità Montana; inquinamento orto-floro-vivaistico; caso inceneritore di Montale; illecita accoglienza di clandestini; discariche tipo Cassero e non solo, etc.) il Pd e la parola “democratici” sono entità di fatto intoccabili, sempre innocenti come la Beata Vergine Maria o, in caso contrario, almeno imperseguibili – in caso contrario crollerebbe tutto il castello del potere (o si deve dire “la cupola”?).
2. Il Comune di Quarrata è marcio. Non perché a Lecceto c’è quello che c’è, e tutti sanno che ciò che dico io da un anno è santo e vero; ma perché su tutto il territorio quarratino c’è quello che c’è e che tutti sanno: condoni falsi, false autorizzazioni, false certificazioni, false dichiarazioni, favoreggiamenti e altre vergogne d’ogni sorta e tipo.
3. Il Comune di Quarrata è marcio. Non perché lo dice Edoardo Bianchini in maniera calunniosa, oltraggiosa e diffamatoria: ma solo perché le cose sono quelle che sono; e se sono cacca, cacca restano; o la procura dimostri il contrario di quello che vo dicendo, e smentisca le prove portate, invece di mettermi agli arresti domiciliari per 104 giorni perché gratto certe rogne di potere e di abusi.
4. Il Comune di Quarrata è marcio. Perché la perfezione democratica del pessimo sindaco Mazzanti può democraticamente prendere in giro tutti dal momento che il prefetto non c’è e non si muove neppure per casi eclatanti (il Bai che non sanziona il Sindaco è già sufficiente a dire che la democrazia dei Pd è emetica) e la Procura – peggio ancora – adopera due pesi e chissà quante misure, discriminando – in ipotesi – un colonnello dei carabinieri da un VPO (vice procuratore onorario); un comandante dei vigili urbani rispetto a un suo pari; il figlio di un pubblico ufficiale da quello di un pubblico ministero: e via dicendo. Pensateci bene prima di muovervi, autorità costituite, perché poi le cose parleranno da sole: carta canta.
5. Il Comune di Quarrata è marcio. Perché all’interno della sua giunta, che segue tutte le regole più pure e democratiche, ci stanno un’avvocata, Francesca Marini, che, seppur dèa della Legalità, non distingue un certificato falso da uno vero: perciò non fa grande onore alla sua stessa professione forense con la sua reticenza; e un assessore all’edilizia e al territorio, Simone Niccolai, che, alle spalle della sua abitazione, aveva innalzato capannoni-ricovero per camper, ma quando chi scrive ha denunciato il fatto, ha avuto tutto il tempo, dalle sante autorità democratiche costituite (Bai, uffici tecnici e ruffianelli vari), di smontare tutto e far sparire (si fa per dire, perché Google non lo cancelli…) ogni cosa.
Quanto a Fratelli d’Italia, gli sta perfettamente bene quel che il pessimo Mazzanti ha risposto, con la sua “arroganzella da piccolo federale rossastro”, perché anche gli adepti del senatore La Pietra sono delle tinche del pantano: se infatti andiamo a vedere la soluzione data per la candidata a sindaco, la geometra Irene Gori (che ha tutta l’aria di essere una “politica” senza spessore, anche se stravotata dai seguaci di babbo Fiorello, peraltro appoggiatore in maggioranza filomargheritino della Sabrina Sergio Gori), i meloniani quarratini sanno/odorano della mucillagine della melma di ciò che ruota dietro di lei – genitori, parenti, geometri, palazzinari, piscinisti abusivi e quant’altro. Alias: non Ungheria, ma sicuramente Loggia Mattone.
Sindaco, te lo ricordi questo giuramento o hai perso gli occhiali? Deciditi ad applicare e fare applicare le leggi e i regolamenti in vigore, perché comunque dovrai farlo!
Marco Mazzanti, lavoratore per modo di dire all’Enel (mi sembra andato in pensione piuttosto presto, salvo errori); sindaco per modo di dire a Quarrata; ex assessore per modo di dire ai lavori pubblici a Quarrata: non ha la più pallida idea di cosa significhi la parola democrazia.
Perciò deve stare zitto e – come scrisse il suo compagno Fortebraccio sull’Unità al provveditore Pedrini di Pistoia: deve solo vergognarsi di essere com’è.
Ecco. Dopo la massiccia dose di emetico democratico mazzantiano mi sento decisamente molto meglio; mi sono liberato lo stomaco e non ho più nausea.
Perché nesuno di voi pensa davvero ad applicare le regole democratiche della Costituzione, delle leggi e dei regolamenti in vigore? A quali interessi particolari andate dietro? La democrazia sarebbe questa?
Il Pd, Noi per Quarrata, Movimento 5 Stelle (tutti in consiglio) e Italia Viva, Articolo 1, Possibile, Associazione della Sinistra sono assolutamente liberi di fare come credono sulla decisione in questione.
Ma non vi sembra che sia il caso di pensare, al di là delle vostre manine alzate per sostenere il seggiolone del Mazzanti o per appoggiarlo sul territorio (disastrato), che sarebbe anche l’ora di prendere posizione su (metafora) il puttanaio amministrativo esondante in quel coso che non è più il Comune, ma quasi il tubone della fognatura occlusa e inservibile dei Casini?
È onesto tacere come sul Piave? Oppure si prende il buon esempio dai catto-sinistri che infarciscono le vostre file e che rispettano il Vangelo e conoscono, senza dubbio alla perfezione, la storia di Cristo?
Lui, nel tempio, rovesciò banchi e chicchi di tutti gli stupratori irrispettosi della divinità; quella che, per un Comune, una Provincia, una Regione, un’Italia si chiamerebbe (lo sanno benissimo perfino all’Anpi) Costituzione della Repubblica Italiana.
Ci arrivate a questo o è troppo faticoso?
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