In questo caso i tre punti su cui passa il piano-segreteria sono Agliana, Lamporecchio e – dulcis in fundo – il regno del geometra Salvadeo, che esce – pare – sul Giornale di Pistoia per spiegare alla plebe cosa sarà il futuro urbanistico di Casalvalle e dei centri commerciali…
La nuova dirigente è, in metafora, il piano che avrà la cura di tre Comuni e Serravalle spenderà la stessa cifra di prima: 1.500 € al mese. Ora l’amico Piero è servito e riverito
DALLA LUCIANO OR OR SI PASSA A AVETA
TREMA LA TORRE DI CASTRUCCIO INQUIETA
Piero, ma che fate a destra? Vi rubate le risorse umane? Ora il Ciottoli piangerà perché gli porti via qualche ora avetana, cattivo!
CHISSÀ come sarà felice la mia allieva Elena G., laureata in matematica e brava, a sentirmi parlare in questi termini, lei che, durante un esame di stato rischiò perfino di farmi capire i segreti degli asìntoti. Ma non andiamo nel troppo difficile.
Come povero docente di greco e latino – che però non è assolutamente imbecille come non pochi stronzi credono – sono più legato agli Elementi di Euclide, perciò, per restare – come dicono anche i casalini – tera-tera, con un’ere sola, Casalvalle è salva, ora che dall’amico Piero arriva “in comando” la signora Paola Aveta, segretaria generale con un piede (il destro) a Agliana; l’altro (il sinistro) a Lamporecchio; e un teorico terzo piede alla Rocca di Castruccio, per cui si può anche dire, in rima, «ci sto poco e intanto ciuccio».
La segretaria di Agliana, prònuba dell’assessore Ciottoli/Sassi/Agnellone/Segatura/Trapélo (se la procura di Pistoia capisse l’italiano o anche solo leggesse e sapesse quello che legge, si spancerebbe dalle risate e manderebbe a fandòmo tutti i ciucciasoldi incolti, ignoranti e presuntuosi che si divertono a sparare querele come il famoso ippopotamo scorreggione); la signora Aveta, subentra (1° giugno prossimo) alla signora Luciano, che, a quanto ci narrano le malelingue, ha diretto il Comune della previdente sinistra della discarica del Cassero, da lontano, ovverosia da Collesalvetti – paese da cui, dicono – mai si mosse & solo telefonò.
E Pedrito sarà preso da un attacco di… colito?
Elementi di Euclide, si diceva. Assioma del piano: per un punto Martìn perse la cappa; per tre punti non allineati passa uno e un solo piano, vero Riccardo? Lo dimostrano perfettamente una seggiola a tre zampe e una tavola da sedute spiritiche, sempre a tre piedi, che non tentennano mai e non hanno bisogno di zeppe a terra.
In questo caso i tre punti su cui passa il piano sono Agliana, Lamporecchio e – dulcis in fundo – il regno del geometra Salvadeo, che esce – pare – sul Giornale di Pistoia per spiegare alla plebe cosa sarà il futuro urbanistico di Casalvalle e dei centri commerciali.
Anche lui è alla ricerca di un centro di gravità permanente come Battiato: solo che la gravità addebitabile a Salvadeo è quella di aver parlato “a bischero sciolto” di questioni del suo ufficio (dicono) senza essere un vero dirigente. Il geometra è, infatti, solo una po, o posizione organizzativa e basta; e senza essere stato autorizzato da nessuno a farsi intervistare.
Anche in questo caso il geom. “ha salvato Deo”, ma ha pigliato un abbaglio come quando si mise a sparare cazzate sull’avvistatore folle di Catavoli, che successe un casino.
Quella volta creò un pasticcio con noi di Linea Libera, i più “sputati” dalla procura della repubblica di Pistoia. Stavolta ha fatto incazzare Leardo Corsini.
E siccome, o serravallini, l’Aveta voluta, vi spetta una bella sonettessa a sfottò:
OR CHE L’AVETA AVUTA
Casalvallini, or che l’Aveta avete, festeggiare potete il vostro gèzz tutta l’estate ed oltre per un pèzz, sotto le stelle e sotto le comete.
Millecinquecent’€uri solamente vi piglia al mese ed è modico prèzio e farà meraviglie sul trapezio per darvi dei consigli legalmente.
Balzerà a Serravalle un tanto al mese transitando da lì per Lamporecchio; non avrete neppur troppe sorprese.
A stento sentirete nell’orecchio l’angelica sua voce. Ad altre imprese correrà, che la impegnano parecchio.
Credetemi, son vecchio: ha da portare a quelli di Masetto qualcuno che, ad Agliana, ci sta stretto…
Il sindaco Lunardi ritratto dal vignettista Massimo Borgioli: «Ciao, Piero. Prima o poi vengo a mangiare una bella rosticciana delle tue. Lo so che tu le fai buone e che te le invidiano anche la Caferri e tutta l’Anpi…
O state a vedere che per una goliardata alla Crozza, siccome non sono un cattocomunista che spalleggia l’immigrazione indiscriminata di Vicofaro e l’ultrasinistra accoglientista, mi becco un’altra querela a capocchia, a pippo di cocco, a cacca di cane…
Ma la procura non avrebbe da pensare più opportunamente al cloruro di vinile, alla discarica del Cassero, ai tumori di Serravalle, all’inceneritore di Montale e alla discarica che c’è interrata sotto, piuttosto che a dei mitomani che credono d’essere dei geni e non sono neppure dei pòeri cromosomi?
Vi amo, fratelli – dice sempre Crozza quando saluta. Io farò uguale: vi amo, amen!