
ERA SILVIO CHE DICEVA «GHE PENSI MI»…

MONT-ANA. Il 28 gennaio scorso avevamo pubblicato un intervento al cianuro (sistema marcio. inefficienti e incapaci. ovvero quando le strutture burocratiche operano con i ritmi del pd) che ha fatto molto incazzare sia Don Ferdinando che la professoressa di ginnastica a capo della polizia municipale, la signora Paola Nanni.
I rumors provenienti da Montale sibilavano di una dirigente irata specie per le domande che le avevamo rivolto in merito a quella che sottotitolammo “Parte Seconda. Una pallottola spuntata”.
Parlando di un vigile di Agliana, settore che non è mai stato a cuore alla dottoressa Paola, avevamo scritto: «L’agente è andato in giro con una pistola “incepposa” (vedi il famoso renziano “petaloso”) da aprile 2019 a fine agosto dello stesso anno». E ci eravamo rivolti a lei per chiedere se la cosa era vera.
Ma parlare con comunisti è peggio che andare di notte: Pechino non conosce il coronavirus; la Nanni non sa cos’è una pistola “incepposa” (ma così è dir poco: assolutamente guasta e pericolosa per chi se la porta dietro).
E c’è da capirla: se infatti ogni cane ha il padrone che ha, anche la comandantA, guardiana della sicurezza e dell’ordine, non può certo contare su un sindaco e una maggioranza progressista che confondono – secondo la definizione dell’ideologo-intellettuale di sinistra, Alessandro Galardini – le «forze dell’ordine» con le «squadracce fasciste»: un vigile con la pistola rotta che cazzo voleva? «Non rompesse», avrebbe detto un famoso preside progressista pistoiese, ignaro del congiuntivo e assai caro alla Blimunda.
Avevamo chiesto alla comandantA di spiegare al popolo se la storia dell’arma rotta era vera o no: ma la coerenza dei neo-stalinisti è ermetica e totale, se sono dei veri “compagni G”. Si chiudono nel più assoluto silenzio e con la Costituzione – come si legge in un famoso sonetto di Neri Tanfucio (= Renato Fucini, La tassa ’n su’ ’ani) «col foglio ci si nettano», cioè se ne catafottono delle norme e delle regole.
Peccato, però, che le parole volino e gli scritti restino. Ed ecco cosa arriva in forma di razzetto-aeroplanino di carta. Paola, c’è posta per te! E voi, lettori di Montale e Agliana, lavatevi gli occhi togliendovi le fette di salame che vi ci siete messi sopra. Leggete, Pippoline e Dardanelle comprese. Magari fatevi aiutare dal professor Galardini. La lettera è qui ed è chiara: un vigile urbano di Agliana ha viaggiato – al tempo del comando della Paola – per mesi con la pistola rotta (magari anche con qualcos’altro, di rotto – meno visibile).
A Montale è rimasta in piedi la segretaria Donatella D’Amico, la cosiddetta Fata Smemorina. Sarà il caso che ora la D’Amico mandi, come suo dovere, la Nanni sotto commissione di disciplina per negligenza e colpa (forse finanche grave) per la gravità del fatto stesso che riguardava l’incolumità del vigile? O la fatina se ne scorderà?

A ogni buon conto notifichiamo in Pec questo articolo alla trinità Betti-Nanni-Smemoryn perché denuncino il fatto in procura, loro che della trasparenza, dell’efficienza e dell’imparzialità hanno fatto il proprio cavallo di battaglia, il proprio Credo.
Ma, lettori, non mollate il telecomando: ci saranno altre puntate ed estrazioni (numeri secchi, ambi e terni) sulla ruota del Mont-Ana. Nel frattempo, buona domenica agli “illuminati” del Carbonizzo!
Edoardo Bianchini
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2 thoughts on “sistema marcio. MONT-ANA, INEFFICIENTI E INCAPACI. OVVERO LA STORIA DI UN VIGILE E DI UN’ARMA ROTTA IN GIRO PER LE STRADE”
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