Al Sig. Sindaco
Al Sig. Assessore di Competenza
Al Sig. Segretario Comunale
e p.c. ai Sig.ri Consiglieri Comunali
OGGETTO: INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE SU SPETTACOLO TEATRALE A TEMATICA GENDER IN PROGRAMMA AL TEATRO “BOLOGNINI” DI PISTOIA IL 26 E IL 27 GENNAIO 2017
La sottoscritta Elena Bardelli, Consigliere Comunale fdi-An,
PREMESSO CHE il 26 e il 27 gennaio 2017 è in programma presso il Teatro “Bolognini” di Pistoia lo spettacolo “Fa’afafine” di Giuliano Scarpinato – dal contenuto dichiaratamente gender, – inserito nella rassegna “Piccolo Sipario. A teatro con la scuola e la famiglia” a cura dell’Associazione Teatrale Pistoiese, e destinato in orario scolastico ai ragazzi delle classi quinte elementari e delle scuole medie della provincia di Pistoia;
CONSIDERATO CHE il Comune di Serravalle Pistoiese risulta socio dell’Associazione Teatrale Pistoiese – la quale gestisce anche l’attività del Teatro Francini di Casalguidi – destinando a quest’ultima la quota annuale di circa 2.300 euro e versando in suo favore somme ben più consistenti per l’organizzazione della stagione teatrale nel territorio comunale;
ATTESO CHE

soprattutto per le tematiche di tipo affettivo e sessuale i genitori, primi educatori dei figli, hanno il diritto e il dovere di scegliere la linea pedagogica ritenuta più idonea per la loro crescita e formazione e la scuola non può sostituirsi ad essi;
le istituzioni scolastiche hanno l’obbligo di informare dettagliatamente le famiglie sui contenuti, le finalità e le strategie metodologiche dei progetti inseriti nel Ptof e delle attività didattiche che vengono programmate dai docenti durante l’anno;
il ministro Giannini aveva dichiarato in una circolare ufficiale (Prot. Aoodpit n. 1972 del 15/09/2015) che l’ideologia gender non deve essere utilizzata nelle scuole come metodologia per prevenire o contrastare il bullismo e la violenza di genere, minacciando di adire a vie legali contro chiunque affermasse che il Miur approva tale teoria nella istruzione;
TUTTO CIÒ PREMESSO, CONSIDERATO E ATTESO
INTERROGA IL SINDACO E L’ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE
– se l’Amministrazione Comunale fosse a conoscenza della programmazione dello spettacolo su citato per le scuole elementari e medie;
– se essi approvino il fatto che l’Associazione Pistoiese, con soldi pubblici, finanzi pièces teatrali a tematica gender destinandole per di più a un pubblico di età infantile;
– se si siano preoccupati di accertarsi che le eventuali scuole aderenti del nostro Comune abbiano offerto la dovuta motivazione e informazione sulla partecipazione alle famiglie, chiedendo il loro consenso;
– se abbiano l’intenzione di continuare ad aderire all’Associazione Teatrale Pistoiese, sapendo che la quota associativa versata ogni anno, che potrebbe essere impiegata in modo più proficuo per il bene della collettività, viene destinata a tale utilizzo.
In fede
Elena Bardelli
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Siamo tutti in attesa del giudizio altisonante del nostro assessore alla Pubblica Istruzione e alla cutura, che oltretutto insegna in una scuola del territorio comunale.
Poi vorremmo conoscere in merito anche il pensiero della sedicente candidato a sindaco del centrodestra, il volto nuovo della politica serravallina, collega dell’assessore.
Io il voto non lo do a occhi chiusi. E queste sono per me cose fondamentali.
Il centrodestra a Serravalle è molto centro e poca destra, esclusa la consigliera in questione. Che cosa si deve sperare?
È l’ora di farsi sentire! Soldi pubblici a bidonate per queste idiozie. I presidi che accettano andrebbero licenziati in tronco, viste le parole del ministro Giannini. ! Non autorizzerò mai mia figlia ad essere accompagnata a vedere roba simile! Si può educare al rispetto anche facendo a meno del gender. Come si faceva prima. Anzi. Con i vecchi metodi forse i ragazzi verrebbero su più rispettosi !
Io mio figlio lo educo come voglio e guai a chi mi impone diversamente e pago le tasse non perché i soldi vadano a finire in roba del genere. Chi mi tutela?
Il Mungai e la Querci non mi rappresentano, sia chiaro a tutti.
Anche a me non mi sta bene che i soldi del Comune sono impiegati per queste cose.
C’è un genitore, a parte quelli ideologizzati (ma dubito anche di loro), che sarebbe felice di mandare il proprio figlio ad una iniziativa di tale genere??? Prima però si leggano la storia, dove peraltro i genitori appaiono dei grulli.
Sentiamo!