Un commento del principe saudita Bin Salman sulla morte del giornalista arabo Jamal Kashoggi ci permette di fare un’altra risata amara sul processo politico imbastito dalla “procura delle nebbie” contro Linea Libera

PISTOIA- MONTECATINI. I giornali strutturati di oggi annunciano che il sindaco di Montecatini andrà dal prefetto Messina, per l’arresto dei suoi agenti: un episodio “copia-incolla” rispetto a quello della comandante Turelli e dell’agente Vilucchi ad Agliana.
Il prefetto Messina intanto ascolterà le note di protesta del Baroncini sul suo comandante “sceriffo” (anche ad Agliana c’era uno sceriffo, che poi si è tramutato in Agnellone: Maurizio Ciottoli) e dei tre agenti arrestati, ma che non hanno “arrubbato una chiavA”.
Vedremo, ma non possiamo non chiederci se il prefetto saprà associare le due vicende che sono comunque da richiamare per la stessa matrice politica delle due amministrazioni sotto controllo.
Ora che faranno i parlamentari pistoiesi? Si volteranno dall’altra parte o interverranno al ministero di Giustizia per una verifica alla procura delle nebbie?

Ci saranno – politicamente parlando – “due pesi, con due misure”? Anche il sindaco Benesperi aveva sempre elogiato la comandate Turelli per il suo impegno e la sua professionalità, espresso con orari di lavoro massacranti e perfino non retribuiti: ma al momento degli arresti per la “chiava arrubbatA” ha solo “alzato le braccia al cielo” rimettendosi alla magistratura pistoiese: «oiù peggio» di Baroncini, che almeno ha parlato del Gatto con toni di rispettosa fiducia.
Ma non dobbiamo meravigliarci della reazione poco galante di Benesperi. Dal maxiprocesso politico organizzato da Claudio Curreli, si è scoperto (bella bufala di certificati medici, poi diremo perché) che il sindaco di Agliana è fortemente compromesso sotto il profilo socio-sanitario: rovinato dai delinquenti che scrivono su questo giornale; gente senza scrupoli che che lo ha stalkizzato, perseguitato, estortato, ricattato ma, anche spesso, raccattato quando si sentiva male e veniva colto da scariche devastanti non di adrenalina, ma di diarrea.
Una procura della repubblica, quella di Pistoia, che, a nostro parere, sembra essersi distinta per un approccio eminentemente giustizialista, laddove entra anche nel retro-pensiero degli imputati e ne chiede la condanna per “presunzione di solidarietà”.

Questo lo ha fatto il cattolico scout Curreli, in veste quasi di vicario di dio che giudica perfino le intenzioni: così confermando un sospetto di profilo persecutorio dell’ufficio del Pm con una appendice di “processo retropensieri” che, purtroppo, hanno solleticato il giudice Gaspari in maniera – a nostro parere – assolutamente fuori lugo.
E il prefetto, che è stato ben informato delle condizioni cliniche del Benesperi, prenderà provvedimenti adatti alle segnalazioni delle insolite patologie del sondaco epigastràlgico e ruminante? O preferirà, come al solito, girare gli occhi altrove?
Oggi, 17 luglio, è comunque una giornata di sicura soddisfazione: dopo essere stati vittima di un processo politico a Pistoia, ma ancora vivi, ci possiamo ritenere fortunati perché, in “altri paesi” – così dice il principe Salman -, ci sarebbe stato riservato un altro servizietto: la macellazione.
Alessandro Romiti
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