storie di vile quattrino. L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE CONSEGNA UN TESORETTO A DON TOFANI FREGANDOSENE DEGLI ALTRI PARROCI

Mentre in Vaticano entrare da clandestini è reato, nel paese del Benesperi – Agrumia, già terra della legalità rossa, accadono normalmente questo e altro: la platea dei beneficiari di buoni spesa per Covid comprende anche molti extracomunitari solo ospitati nel territorio oggetto di attento studio da parte della signora Blimunda

 

L’assessora Greta Avvanzo esercita il controllo sulla Morabito o le ha dato “carta bianca”?

 

AGLIANA.  Nello scorso maggio la Caritas di Agliana inviò al Comune una insolita richiesta di informazioni sulle modalità di erogazione dei buoni spesa in favore dei cittadini colpiti dalla crisi economica Covid. 

Una lettera scarlatta che avrebbe imbarazzato la giunta aglianese – che poi ha tentato di secretare il tutto cadendo nel più plateale ridicolo da dilettanti allo sbaraglio/sbavaglio – e che ha impegnato a fondissimo la dirigente Domenica Morabito a rinviare la risposta con un qualche pretesto, inventandosi l’autorizzazione al “contro-interessato” don Tofani. Del resto i comunisti sono cervelli speciali tutti modulati, da sempre, sulle linee-guida del Kgb.

“Più uguale degli altri” avrà detto la Morabito quando ha escluso gli altri parroci dall’elargizione del tesoretto rimasto dai buoni spesa Covid, assegnandoli sembra tutti a don Tofani

La zelante Morabito ci ha poi spiegato che riteneva giusto dover tutelare la privacy del reverendo cheguevarista (sic!) negandoci, in prima battuta, la copia dell’improbabile documento tutt’altro che privato, dato che riguardava elargizioni di vilissimo denaro pubblico. I comunisti infatti il denaro pubblico lo considerano tranquillamente sperperabile: tanto se a pagre è il popolo, chi se ne fotte?

L’accesso civico con il Foia (trasparenza degli atti) è però inesorabilmente maturato e ha riportato a casa i due documenti: la lettera di richiesta della Caritas e la risposta del sindaco Luca Benesperi, firmata in tandem con l’assessore Greta Avvanzo.

Non c’è da dire che ad Agliana manchi la condivisione: tutti firmano tutto, facendolo firmare anche ad altri, così la responsabilità finisce per spalmarsi come la merda di Shpalman, famoso personaggio di Elio e le Storie tese: è stato così anche per la risposta Benesperi-Aveta-Ciottoli che ha negato il famoso anonimo aglianese che ricattava la giunta [n.b.: questo capoverso è stato aggiunto dal direttore. Non accusatenene il romiti, capoccioni! – n.d.r.].

La giovine Greta, ben instradata dal braccio destro del sen. La Pietra, è molto sensibile alle esigenze dei cittadini in questo momento di difficoltà, visto che anche il babbo Lucio è impegnato in una raccolta alimentare per l’assistenza alle famiglie bisognose (ma italiane). E chissà che pensa Lucio di questa iniziativa della figliola, che sembra molto ben disposta alle attività caritatevoli universalistiche del suo parroco e ex non-correttore morale della Misericordia di Agliana, don Tofani.

La lettera della Caritas propone due considerazioni in difesa di extracomunitari “non residenti”

Ma se il Comune rispetta la legge, che cosa chiede don Tofani? Qualche suggestione da Inquisizione nei confronti del Benesperi? La “sindrome di Biancalani” arriva anche ad Agliana?

La Morabito dovrebbe ascoltare qualche omelia di Tofani, così potrebbe capire meglio che il gentile don (ai parroci, signori della giunta, ci si appella con “reverendo”!) è solito dar fuoco a ben altre micce dal pulpito della sovietizzata parrocchia di San Piero; e non teme certo le paginate sui quotidiani né le schermate sul web. Lui solo… ha parole di vita eterna.

Don Tofani non sa che ci sono prima i residenti aglianesi?

L’oggetto in discussione che sono i vilissimi quattrini, cioè l’erogazione di buoni spesa che sono una quantità finita e devono essere distribuiti con criteri precisi volti alla tutela dei cittadini aglianesi più deboli e – certamente – residenti: non certo  assegnati a dei dimoranti improvvisati. Quando gli avventizi della residenza ottengono i buoni spesa, li sottraggono, ovviamente, ai legittimi destinatari, residenti uficiali e stabili nella terra di Agrumia e che sa di aglio, e non semplici immigrati capitati lì per caso.

Agliana si è distinta per essere stata la Cenerentola del buono spesa aperto a tutti, fra i circostanti Comuni che hanno ristretto la “platea dei beneficiari” ai soli cittadini residenti, come logica e legge vorrebbero.

Luca Benesperi controlla le iniziative dei suoi delegati? Sa cosa succede in Comune? È soggiogato dai dirigenti che gli servono il caffè alla scrivania?

Nel paese di Cessnokgrad, con la determina della Morabito sono stati estesi i benefici anche a soggetti che sono solo domiciliati e residenti e che, magari, sono anche in altro continente (specificamente inPakistan): dunque, fatta la “determina trovato l’inganno” e con tanto di chiarimenti al parroco che si meraviglierà perché dei soldi pubblici non vengono dati ai clandestini presso Vicofaro, dato che ne hanno tanto bisogno!

Mentre in Vaticano entrare da clandestini è reato, nel paese del Benesperi – Agrumia, già paese della legalità, accadono normalmente questo e altro: la platea dei beneficiari comprende anche molti extracomunitari solo ospitati nel territorio oggetto di studio della signora Blimunda.

La raccolta alimentare è promossa dal padre dell’assessore Avvanzo al grido di “solidarietà tricolore” (non arcobaleno!). Differenze in famiglia?

Agliana invece è stata esposta a una maggiore concorrenza di richiedenti, anche per il passa parola che si era acceso: bastava dichiarare di stare nel Comune,ed era possibile che qualcuno prendesse due buoni; nel Comune di residenza vera e in quello, di Agliana dominato oggi dal politically correct, ovvero dalle tutele delle minoranze immigrate e clandestine, con cui la giunta Benesperi si è fatta marinare il cervello (anche quella parte che, forse, non ha…).

La risposta del Sindaco Benesperi al parroco (che non crede nella correzione  e che non teme l’islamizzazione) è stata prevedibilmente ispirata dalla lettura stringente della normativa e non ci impegna oltre.

Oggi ci viene da chiedere se la stessa Greta Avvanzo fosse consapevole della procedura adottata dalla Morabito e se, dunque, le aveva dato il permesso anche di devolvere il tesoretto residuo a una sola parrocchia, come ci viene riportate da fonti sì, caritatevoli, ma che si sono evidentemente rotte i cabbasìsi per queste disparità di trattamenti consoni alle vergogne di Vicofaro. 

Il tesoretto avanzato dei buoni spesa sarebbe stato consegnato a don Tofani: e agli altri parroci… ciccia?

La Morabito è – a nostro parere – troppo libera e autonoma. Insomma, pare che si muova a tutto campo e senza alcun controllo della giunta. 

In giunta avevano letto l’ordinanza della Protezione civile 658 del 29/3/2020 e le sue precise disposizioni? Insomma, Agliana, nell’assegnazione dei buoni spesa, ha prodotto una disfunzione in peggio o una distinzione in meglio, peraltro non giustificata da alcuna norma?

Ed è vero che il fondo residuale avanzato è stato assegnato alla parrocchia di don Tofani, senza interpellare le altre parrocchie di Spedalino, Ferruccia, San Michele e San Niccolò che non mancano certamente di segnalazioni per l’aiuto a famiglie bisognose e magari solo italiane? A casa di Linea Libera certi comportamenti si definiscono discriminazioni e basta: e non ce ne frega che a metterli in atto siano i buoni e sempre santi democratici radical o gli stronzissimi e fascistoidi della destra che si rifanno vergini e martiri leccando il popò alla sinistra voluta da dio, Bergoglio e Mattarella.

Aquesto punto: a quanto ammontava la somma residuale del contributo governativo impiegato per il fondo dei buoni spesa che sarebbe stato distribuito discrezionalmente dalla Morabito? Possiamo essere informati sulla consistenza e destinazione esatta dei fondi (di caffè) o anche qui c’è il segreto della confessione imposto per decreto dalla signora Becciu-Morabito e dalla sua alta scienza giuridica? Non saranno mica stati pilotati da don Tofani verso Vicofaro, vista la collaborazione fattiva, dimostrata tra i due intraprendenti preti dell’avanguardia del Che?

Infine, l’assessora Greta Avvanzo deve capire che il suo palese conflitto di interessi, quale consigliera della Fondazione di Misericordia di Agliana in contemporanea con la carica pubblica, non è riconducibile all’ipotesi di qualche retribuzione dalla Fondazione (che non le assegna nemmeno un gettone), ma semplicemente (ne basta e ne avanza) alla condizione di amministratore del Comune con capacità di controllo delle risorse e quindi possibili favori alla Fondazione.

O l’una o l’altra, non entrambe, gentile Greta. Cosa aspetta a fare chiarezza? Non cerchi di fare la furbetta, altrimenti il cripto-stellato Bartoli potrebbe svegliarsi e fare un… casino della madonna!

Alessandro Romiti
[alessandroromiti
@linealibera.info]

Ciottoli, neo-democristiano, non più lupo, ma più umano!

 

«Tra destre e sinistre non saprei chi scegliere», disse il famoso ciuco di Pipone durante la fiera di Casale al famosissimo assessore Agnellone di dio che toglie le castagne dal fuoco per il sindaco BeneSpari


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