SUI CRINALI DELL’APPENNINO. DA PRACCHIA A BORGOTARO IN TRENO E FERMATA ALL’ABETONE

È la “nuova via appenninica” per un mega comprensorio composto da 16 provincie

Sui crinali dell’Appennino in treno a vapore, un progetto risalente ad inizio ‘900

APPENNINO PISTOIESE. Da Pracchia all’Abetone con il treno? Sì con quello a vapore, quindi tranquilli, siamo ad inizio ‘900.

E in un anno, il 1905, in cui le strade ferrate rappresentavano il presente e futuro dei trasporti, in cui si inauguravano opere grandiose, come la Transiberiana, la ferrovia più lunga al mondo e il traforo del Sempione con una lunghezza inusitata di 19 km – era all’epoca il più lungo – e si era ancora alla spasmodica ricerca del mitico passaggio a Nord Ovest – sarà conquistato per la prima volta da Amundsen l’anno successivo –, era legittimo ipotizzare e pretendere vie nuove di comunicazione, mai pensate prima, anche sull’Appennino.

Ecco quindi l’idea visionaria di un collegamento tra la stazione ferroviaria di Pracchia e quella di Borgotaro, passando dall’Abetone di Boscolungo e fermata suggestiva al Lago Scaffaiolo o poco sotto, dove alcuni decenni prima era stato inaugurato il primo rifugio dell’Appennino tosco-emiliano.

Più che un progetto un sogno o uno scempio, dipende dai punti di vista, destinato a rimanere tale in una pubblicazione di 12 pagine arricchita con una carta topografica a colori.

La copertina della pubblicazione del 1905

Autore: Francesco Bonacini, dato alle stampe a Modena nel 1905; titolo: La stazione climatica di Boscolungo e la nuova Via Appenninica quasi piana collegante otto provincie fra loro a 1300 metri sul livello del mare fra le stazioni ferroviarie di Pracchia e Borgotaro.

Una ferrovia “quasi piana” ad un’altezza di 1300 metri e con una pendenza media del 30 per mille.

“La linea ferroviaria Bologna-Firenze oltrepassa l’Appennino alla stazione di Pracchia, mentre la linea Parma-Spezia lo trapassa a Borgotaro. Fra queste due ferrovie molte strade nazionali e provinciali cavalcano esse pure gli Appennini ai passi dell’Abetone, S. Pellegrino, Cerreto, Cisa, etc., ma niuna strada collega queste fra loro lungo le amene cime.”

Avrebbe messo in comunicazione otto provincie e collegato due delle principali ferrovie d’Italia.

“Le tre particolarità suddette della nuova via, non sono forse ugualmente preziose per fare di quella strada a 1300 metri sul livello del mare, una grande stazione climatica nel centro d’Italia e nel nodo di 8 provincie?”

Gli attuali attuali piani, protocolli d’intesa, progetti e palanche di euro, per due fili tirati in aria su cui far scorrere delle cabine per unire solo due versanti, il pistoiese e il modenese e per dar vita a solo un comprensorio sciistico, impallidiscono di fronte a questa grandiosa visione dell’Appennino del secolo scorso. Vedi: Dall’Abetone al Cimone in funivia. Nuovo accordo tra i comuni.

Otto provincie attraversate e altrettante facilmente raggiungibili per un totale di sedici.

“Sarebbe certamente un ameno ed esteso soggiorno estivo, abbondante di passeggiate, di boschi, laghi, praterie e sorgenti da fare concorrenza a qualunque altro luogo climatico”.

Amministratori, sindaci, ecco la soluzione da attuare per far concorrenza alle Dolomiti e far finanziare il tutto dall’Europa con il Recovery Plan per una vera viabilità sostenibile ed alternativa.

E se poi funicolare deve essere fatta pensate, come suggerisce sempre il Bonacini, a quella proposta nel 1894, che da Pracchia porterebbe “i suoi villeggianti in 10 minuti ad oltre mille metri di elevazione, sugli ubertosi boschi e prati del Teso, Mandromini, Maceglia, Corno Alle Scale e Lago Scaffaiolo.”

La planimetria del primo tratto della nuova via appenninica pianeggiante

Grandi sarebbero i vantaggi commerciali per la montagna, derivanti anche con soli sei mesi di transitabilità nella bella stagione.

A chi poi obietti che quella via sia inattuabile e antieconomica l’autore risponde: “essa darà il vantaggio commerciale di un anno in 6 mesi, con la poca spesa di manutenzione del semestre più bello ed utile.”

E il Comune di Abetone Cutigliano avrebbe risparmiato anche 6 mila euro di studio di fattibilità per il comprensorio del Cimone.

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Francesco Bonacini, La stazione climatica di Boscolungo e la nuova Via Appenninica quasi piana collegante otto provincie fra loro a 1300 metri sul livello del mare fra le stazioni ferroviarie di Pracchia e Borgotaro, Società Tipografica Modenese, Modena, 1905.

Marco Ferrari
[
marcoferrari@linealibera.info]

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