Prima la partita, dunque, solo dopo un argomento che mi fa prudere i polpastrelli e mi renderà il pezzo decisamente frizzantino.
In verità, cosa scrivere di serio e nuovo sulla prestazione dei nostri? Non molto, a ben vedere. Sapevamo di giocare contro una squadra più forte, più tecnica, più lunga e con più muscoli, ci voleva probabilmente qualcosa in più di una partita perfetta e non siamo stati in grado di giocarla, come del resto è anche normale possa succedere.
Poco prima della palla a due facevo due considerazioni con Pietro Pisaneschi sulla capacità nel pick’n pop del grande vecchio Ress, 13 puntoni il bottino finale dell’ex Siena perché gli anni avanzano ma la classe non ha età. Come non ripensare, poi, a quel vero e proprio pitbull di nome Peric, un picchiatore che sa far male senza farsi fischiare molto dai grigi, un lungo che, se necessario, sa portare palla, un giocatore decisamente fuori dalla portata dei nostri.
Se si pensa, poi, che a Venezia mancavano pure due titolari sotto canestro, stiamo freschi. Poco da aggiungere, noi ancora una volta abbiamo dimostrato grande cuore e grande organizzazione ma, sul piano tecnico, siamo e restiamo gli stessi da inizio campionato. Inutile sottolineare ancora una volta quello che vediamo ogni domenica, la verità è che questa squadra è probabilmente una delle meno talentuose – confronto quelle di massima serie, ovviamente – tra le molte viste a Pistoia. La verità, amici carissimi, è che Vincenzino è stato immenso. Mi spingo oltre, faranno più curriculum al coach i 24-28 punti con cui, salvo brutte sorprese, chiuderemo questa stagione, piuttosto che i 32 dello scorso campionato.
Dunque, necessario guardare oltre. Pistoia sale a Trento e sa di giocare su un campo complesso e tradizionalmente complicato – eccezion fatta per la scorsa stagione, non ci abbiamo mai vinto nemmeno in LegaDue – per poi ricevere in casa Milano. In teoria verrebbe difficile farsi illusioni – del resto il tifoso medio pistoiese sa tenere i piedi ben piantati in terra – ma siccome il coach assicura che i ragazzi non partono mai battuti non resta che sostenere la squadra col nostro tradizionale grande entusiasmo, che ci ha resi una delle tifoserie più apprezzate d’Italia, ed aspettare magari partite più semplici per fare punti classifica.
Questo il campo. Vi è poi il grande argomento che tiene banco da qualche giorno, quel benedetto tetto del PalaCarrara di cui non si è saputo più niente da tempo. Vi è una data da appuntarsi, amici miei, anzi due, quella del 20 marzo e quella del 31 marzo. Entro la prima il Pistoia Basket aspetta una risposta dal proprietario del palaCarrara, ovvero il Comune, su come intenda regolarsi per il pagamento di un lavoro straordinario che, codice civile alla mano, non può che essere in capo al Comune stesso.
Tradotto, viene chiesto all’inquilino di Palazzo di Giano se paga oppure se continua ad arrampicarsi sugli specchi chiedendo la compensazione di quanto deve scucire con un altro debito con cui questa vicenda, né sul piano formale né su quello sostanziale, ha niente da spartire. Merita ricordare ai meno attenti, infatti, che i soldi del tetto devono essere corrisposti alla ditta, non al Pistoia Basket, pertanto le due voci di debito in questione non possono essere messe in compensazione.
La prima, chiedere ad uno sponsor di frugarsi in tasca e pagare. La seconda, dopo il controllo e la segnalazione di bilancio degli organi della fip, procedere ad una ricapitalizzazione entro giugno, pena – almeno in linea di principio – una qualche forma di handicap ai nastri di partenza del prossimo torneo, meno 2? Meno 4? Chissà.
Queste sono le possibilità così come mi sono state spiegate da addetti ai lavori e persone informate. Staremo a vedere. In tutto ciò, capite bene che parlare di mercato ha poco senso. Eppure anche sul punto pare si stia monitorando, ma non voglio anticipare nulla di quello che sta effettivamente succedendo perché non vorrei essere poi tacciato, in maniera abbastanza gratuita, di essere poco professionale. Dal mio punto di vista spendere mi pare una follia, ma questa è solo la mia opinione. Staremo a vedere.
[Luca Cipriani]
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