trivelle. CIPRIANI (FDI-AN): «IL 17 APRILE VOTERÒ SÌ»

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Francesco Cipriani

PISTOIA. Francesco Cipriani, coordinatore di Fdi-An per il comune di Pistoia, risponde ad alcune domande a bruciapelo sul referendum abrogativo del 17 aprile.

In pratica si vota per cancellare la norma che toglie il limite temporale alle attuali concessioni petrolifere entro le 12 miglia dalla costa, tornando a rispettare la direttiva europea offshore che disciplina le concessioni, come sostengono alcuni giuristi sostenitori del sì.

Il testo del quesito è il seguente: «Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?».

Il rottamatore e leader dei petrolieri
Il rottamatore e leader dei petrolieri

D – Come voterai il 17 aprile e perché?

R – Voterò sì per dire stop alle trivelle entro le 12 miglia. Varie le argomentazioni: non mi pare opportuno svendere alle big oil le coste italiane. Gli accordi con le multinazionali vanno fatti per il nostro interesse.
Da noi le royalty sono le più basse, quando in tutti gli altri paesi non scendono sotto al 30%. Chi usa la scusa dei posti di lavoro racconta una mezza falsità, infatti le attività economiche su cui puntare sono il turismo balneare, la pesca e la filiera legata al paesaggio e all’enogastronomia.

D – Cosa si dovrebbe fare a livello locale, per razionalizzare il trasporto, che rappresentano circa un terzo degli usi finali?

R – Valorizzare il più possibile tutte le fonti rinnovabili di energia associate agli accumuli e più nello specifico, attrezzare le città con servizi di car sharing elettrico. Usare le app degli smartphone per organizzare la sosta e gli spostamenti: ciò significa mettere davvero l’innovazione a servizio dei bisogni della società. Sono abitudini contagiose, in tante metropoli europee è già realtà.

Fdi-An stop trivelleD – Ti risulta che il dibattito sull’energia sia al palo, al pari della questione ambientale? In particolare mi riferisco ai sussidi alle fonti fossili, miliardi rubati allo sviluppo per sostenere, ad esempio, un sistema drogato di trasporto merci (esenzione dall’accisa dei carburanti per i tir).

R – Purtroppo questa indifferenza ha ragioni culturali; è sbagliato ovviamente. Dalla scuola alla politica e alle istituzioni non è mai stato trasmesso il messaggio dell’importanza dell’ambiente con tutte le sue connessioni.
In effetti è radicata l’idea che l’ambiente sia una nicchia irrilevante. Ma non a caso l’Italia è il paese della fuga dei cervelli, che cercano altri contesti per stare al passo delle sfide della modernità.

D – Lobby, Pd, trivellopoli e referendum: che lettura fai?

R – Le istituzioni europee e le multinazionali hanno l’interessa a mantenere questo governo, perché fa gli interessi appunto di pochi e potenti gruppi privati. La vicenda di Banca Etruria e lo scandalo lucano di Tempa Rossa con il conflitto di interessi della Guidi lo dimostrano una volta per tutte. Shell e Total hanno avuto dei favori a scapito delle garanzie ambientali, a tutela appunto della collettività, che non ci ha guadagnato niente.
L’aver separato il referendum dalle amministrative è poi la prova che questo governo teme le persone informate. Ormai chi difende Renzi e il suo giglio magico lo fa per interessi e tanti che in buona fede hanno riposto fiducia in lui si sono dovuti ricredere di fronte all’evidenza.
Del resto ogni popolo ha quello che si merita. Mi chiedo però dove sia oggi la sinistra, quelli che venivano dal Pci, quelli che difendevano la povera gente dalle lobby e dai grandi capitali che inquinano e sfruttano i territori …insomma da ciò che attualmente fa il Pd.

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