uguaglianze & similitudini. ITALIA O LIBIA, CHE DIFFERENZA FA?

La differenza è così marcata?

Oscene non sono le parole
ma le persone mendaci e senza faccia…


Anche questa non è male

 

DOPO AVER VISTO ieri sera la Barbara Palombelli su Rete 4 (a proposito: farebbe meglio a interrompere meno con quella sua voce da papera sfiatata esperta in tutto e di tutto) e un pezzetto di Porro, dopo la mezzanotte, sul tema «se Renzi sia o meno affidabile», ho dormito in una sorta di incubo e mi sono alzato di pessimo umore.

La nostra non è mai stata una repubblica, ma adesso è solo una casba/casino in cui si avvicendano gli avventori storici (gli stessi inetti di 50 anni di politica a vuoto: Casini, D’Alema, Rosy Bindi, Bersani, Prodi-Mortadella, Berlusconi etc.) alla ricerca di qualche puttana di turno o bella bolognese, magari rossa e famosa per elaborati bukèn; e in cui si esibiscono, discinte, ma con qualche velo strappato, delle vere e proprie troie istituzionali che intendono salvare il paese.

Tutti ci voglio liberare dalla peste, dalla fame e dalla guerra, ma nessuno fa un emerito cazzo. Anzi! Eppure pensano alle… merendine.

«Bada, Francesco, che quello unico e vero… son io!»

Mi spiace, ma l’orrore per questo stato di merda – in cui siamo costretti a vivere come per punizione divina che (si badi bene) va perfettamente bene a centristi alla Berlusca, a sinistri di qualsiasi taglia e stazza (dalla naneria della Lorenzin al gigantismo balordo, per esempio, di Bobo Craxi che interviene in Skype sui migranti e si alza dal tavolo in mutande – vedi Striscia la notizia di ieri, 23 settembre) – questo stato di merda, inflitto agli italiani da bande di beduini e ladroni del deserto, che si scontrano in quell’immondezzaio di nome e di fatto della capitale e dell’augusta Città del Vaticano, regno di un dio che può contare su gente della levatura morale dell’elemosiniere del Papa, pronto a riattaccare la luce ai palazzi occupati, ma solo a carico dei contribuenti italiani; questo stato minuscolo, realtà di un’Africa rimasta, solo per caso, attaccata all’Europa, non merita il rispetto di nessun cittadino e, soprattutto, fa vedere che essere in Libia, fra le tribù del deserto, o qui, fra i benvestiti benestanti benpensanti, non fa assolutamente alcuna differenza.

Uno stato senza giustizia – secondo Sant’Agostino – è un macello in mano a bande di ladri: e, visti i risultati che ci hanno mostrato che tutti, indistintamente, mirano solo a restare dove sono, specie se infilano le mani in tasca agli altri, dovete spiegarci perché l’Italia si distingue dalla Libia e in cosa. Ma soprattutto perché il cittadino dovrebbe rispettare uno stato di merda che è il primo a non rispettare il cittadino.

[da la Repubblica]
È politicamente scorretto parlare così? È volgare? È sguaiato? Offende le istituzioni, forse? Ma le istituzioni – a cominciare dalle più basse per poi salire – dove sono? Che fanno? Chi proteggono e curano, la gente che vive e lavora, pelata e presa per il culo dai 40 ladroni e dagli Alì-Babà/Renzi, e non solo, che si avvicendano in quei palazzi che andrebbero dati alle fiamme (con loro dentro)?

Cosa fanno per cercare di estirpare la peste nera coltivata in provetta e sparsa come l’antrace in ogni direzione da un’Europa tedesca che – riflettete bene – seda i migranti e li rimanda indietro: quella stessa Germania che gasava e affumicava ebrei e non solo in nome della superiorità della razza?

Quella Germania lì, quella che nel suo inno nazionale si professa “al di sopra di tutti gli altri” popoli dal Baltico all’Adige; quella Germania che loda tutte le proprie Merkel con l’espressione «Deutsche Frauen, Deutsche treue», donne tedesche, lealtà tedesca (a proposito, per chi non lo sapesse, quelle parole si leggono così: «dòicce fràuen, dòicce troie»: una bella coincidenza, no?); quella Germania che è fallita più volte, risorta solo grazie ai nostri quattrini, e che altro non ha fatto che far scoppiare guerre e coltivare orrori in Europa, è già pronta – come ebbe a dire l’estromesso e spregiato Savona – a farne scoppiare una nuova.

E tutta questa puttaneria politica, da Conte ai preti comunisti e ai cattolici, a tutta la sinistra (Rifondazione esclusa) che salva anime e quattrini a danno dei lavoratori, farà di questo stato di merda una Libia in grande stile.

Lotti, Mattarella, Palamara. Questa è la giustizia in Italia: vi piaccia o no

Gli illuministi sostenevano che è giusto e santo uccidere il tiranno. Solo che oggi i tiranni sono tutti quelli che spregiano il popolo come fosse una merda, mentre le merde sono loro e solo loro.

Oggi i tiranni sono la politica così com’è, la chiesa così com’è, le istituzioni così come sono – con in testa i Lotti, i Palamara, i Csm, la magistratura, le forze dell’ordine disorientate –, le masse dei benpensanti creati in provetta nelle asinissime scuole italiane.

È tutto questo che deve essere abbattuto e rifondato, pena l’estinzione. Ma ciò è talmente troppo che, per giungere a farlo, si dovrà per forza passare dalla famosa “soluzione finale”.

Che ci sarà – non c’è dubbio – quando tutti gli stronzi di turno ci avranno portato a un mondo così bello che ci ammazzeremo per le vie in nome dell’Europa dei popoli e della pace.

Ma eterna.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Godiamoci le ultime
Gocce di Articolo 21


Sostenete questo quotidiano con un piccolo contributo attraverso bonifico intestato a

«Linee Stampalibera» Iban IT64H0306913834100000008677 su Intesa San Paolo Spa - Pistoia. Riceverete informazioni senza censure!

Print Friendly, PDF & Email