
PISTOIA. C’era un tempo la vecchia £ira e soprattutto c’erano i Democristiani e l’On. Giulio Andreotti imperava con tutto il sottobosco che lo contornava.
L’Italia era già indebitata anche allora, perché, fisiologicamente , quando si nasce marci – e l’Italia post guerra è nata marcia – si muore marci. A un giornalista che chiedeva all’esimio onorevole con quali mezzi poter uscire dai debiti, il nostro rispose da par suo: facendo altri debiti. I Bot rendevano “uno stonfo” di interessi e l’Italia “viveva”.
Con l’entrata in vigore dell’euro, imposto da Mortadella-Prodi con un cambio delittuoso e senza alcuna consultazione popolare, l’Italia adesso sopravvive appena e sempre più agonizzante “si vende”, come sempre si è venduta, ai desiderata tedeschi, alla Bce e al Fondo Monetario Internazionale.
Adesso siamo veramente i nuovi schiavi e facciamo affari anche con la comunista Cina (dove giornalmente vengono assassinate decine di persone, ma nessuno ne parla, tanto meno gli sventolatori della “bandiera della pace” – quasi pece) che attraverso i suoi occhi gialli, residenti sul nostro suolo nazionale, ci impesta di prodotti a basso costo (compresi i Babbi Natale da sequestro), compra le nostre aziende, detta le regole del “suo” mercato.
In compenso noi inviamo a Prato una task force diretta dall’ex-Sindaco Berti – quello delle macchinine di Panorama, per intenderci – per verificare l’igiene e la sanità cinese nei capannoni aperti e attivi H24 – come ci garba tanto dire oggi.

La domanda sempliciotta ma non priva di motivazione è: perché stiamo crollando nella sempre maggiore indigenza? Perché solo i figli della Fornero (e, giù giù, fino a quelli della Nuti) trovano lavoro e gli altri sono solo dei “bamboccioni” coglioni e incapaci?
Perché adesso si vive per lavorare e non si lavora più per vivere?
Troppi perché e nessuna risposta se non che veramente non ci sono più denari – o meglio sono concentrati solo in ben noti centri di potere nazionale e internazionale – e anche la manutenzione delle strade, veicoli di accesso per scambi di beni e servizi e per l’economia in generale, stanno anch’esse lentamente morendo perché i nostri soldi servono per la Tav o per costruire ecomostri ospedalieri che non vedranno mai la fine del secolo.
A proposito di strade, i lettori che ci seguivano prima su Quarrata/news e adesso su Linee Future, ricorderanno che avevamo documentato la frana in località Piazza sulla ex Statale 66 (vedi).
Chiedevamo quale ditta avesse effettuato i lavori, perché dopo poco tempo la strada fosse franata dal lato valle e se non fosse stato il caso di chiedere almeno i danni per i lavori evidentemente malfatti.
Non abbiamo ottenuto risposta: ma il pezzo di strada “incriminato” è stato “rappecettato”, salvo nuovamente cedere poco dopo.
Le foto allegate vi mostrano l’attuale stato della strada e la “soluzione” messa in atto.

Per questa strada è transitato anche l’albero di Natale tagliato sulla Montagna Pistoiese, in territorio pubblico, e gentilmente offerto dall’Associazione Internazionale Produttori del Verde e dal suo Presidente Renzo Benesperi a Re Giorgio, quello dei carri armati di Budapest.
Il Presidente della Provincia si è inalberata per la pacifica protesta dei Comitati della Montagna, al pari dell’ineffabile Sindaco di Abetone, perché, a loro parere non si offriva bello spettacolo della nostra Montagna a Roma nel primo caso, e si accostava un nome leggendario alla protesta (Zeno Colò) nel secondo caso.
Alla prima diciamo che l’emblema della sua amministrazione è questo tratto di strada ridotto a budello viario; al Sindaco di Abetone diciamo che Zeno Colò non risulta avere mai posseduto quote in società miste, pubblico/private, con evidente conflitto di interessi: un conflitto che vale per il Berlusca ma, evidentemente, non per qualche Sindaco di Alta Montagna.
Le cose stanno purtroppo così. E la politica che dice? Dice: così è se vi pare, altrimenti…
Il finale aggiungetelo a piacimento!
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passa alle curve superiori ,oppure all’ultima frana riparata alla fonte goccia li devono aver intubato male l’acqua perche tracima dal muro di contenimento e prima o poi cederà, a borgjhetto la strada stà completamente franando e un percorso di dossi e avvallamenti continui e visto che la percorro tutti i giorni da circa 25 anni la mia auto quando arriva li frena da sola, se poi pensiamo a quell’ingegnere che ha progettato appunto la curva dell’ingegnere pendenza data alla rovescia se poi vogliamo parlare dei canali di scolo, se poi vogliamo contare le buche e le toppe se poi vogliamo parlare delle piante non tagliate sui cigli ai sassi che continuamente rotolano sulla strada ma la provincia tutti quei miliardi di vecchie lire dove li ha spesi? o meglio se questi sono i risultati faceva meglio a risparmiarli………………