vèni, creàtor nòrdius. AGLIANA: O DELLA RIPROVA CHE LA PROCURA NON VUOLE VEDERE NULLA DI QUELLO CHE REALMENTE ACCADE

Erano 4 libri che la dicevano più che lunga: 1. Il libro dei quattrini a Tvl; 2. Il libro del Giugno Aglianese; 3. Il libro del Pane e delle Rose (in cui compariva anche la signora Luisa Tonioni); 4. Il libro dei Morti, mi pare dedicato a Vannuccini… Se nessuno ha mosso un dito, chi hanno voluto proteggere la segretaria Aveta e la procura della repubblica di Pistoia?


Un mantra da ripetere 70 volte 7 al giorno


QUATTRO I LIBRI, MA L’AVETA

SI FE’ MUTA E RESTÒ CHÉTA!


 

Cercate di farvene una mappa mentale e fotografate la lettera nel vostro cervello. Ma va bene anche il cellulare…

 

Veni, creator Spiritus è un inno antico della cadente chiesa cattolica apostolica romana, ma pur sempre parodiabile ed adattabile al disfacimento morale dei tempi di oggi, ove a Spiritus si sostituisca Nordius, un Carlo che scenda in terra a illuminare le menti ottenebrate degli uomini della giustizia (?) di Sarcofago City.

Partite dall’osservare le date delle mail Pec spedite: 1. da noi alla dottoressa Aveta; 2.  dall’allora Benesperi ancor sano di mente e di corpo, al mai-comandante dei vigili Andrea Alessandro Nesti.

La mattina del 16 dicembre 2019, la segretaria generale del Comune di Agliana ricevette, da Linea Libera, la vera storia dei disastri degli ultimi 20 anni comunisti, dall’assunzione illecita del Nesti, agli sconci protezionistici mantenuti in essere – dal 2000 in poi – da tutte le amministrazioni comunali democratiche, non ultime quella della Eleanna Ciampolini (che oggi moralizza il Nerozzi) e del commissariamento comunale per mano di Rino Fragai, tempi in cui Vannuccini cresceva come candidato sindaco – poi superato da quel discutibilissimo epigastràlgico mentitore e calunniante di Benesperi.

Erano 4 libri che la dicevano più che lunga: 1. Il libro dei quattrini a Tvl; 2. Il libro del Giugno Aglianese; 3. Il libro del Pane e delle Rose (in cui compariva anche la signora Luisa Tonioni); 4. Il libro dei Morti, mi pare dedicato a Vannuccini.

Quella sera stessa Mr. Ciottolo d’Ombrone, poscia detto l’Agnellone, si recò – secondo accordi – a casa di Alessandro Romiti, in via Salcetana.

Sto parlando di quel complesso edilizio che in due anni è stato fatto oggetto di lettere anonime (perfino dal dottor Alfeo Sassaroli di Amici miei) e invaso da vigili e tecnici comunali alla ricerca di abusi edilizi.

Si è trattato, forse, di una ritorsione mafiosa nei confronti di Alessandro perché raccontava le puttanate dell’inciuciosa amministrazione Benesperi-Aveta-Ciottoli sotto la regia del duo La Pietra-Pira? Chissà…

Di fatto né l’Aveta né il Ciottolo d’Ombrone né Pedrito-Bibò in ruminazione hanno mai saputo mantenere una benché minima coerenza in relazione ai loro doveri d’ufficio e di carica.

A nostro avviso:

  1. la dottoressa Aveta avrebbe dovuto prendere atto dei libri e, di conseguenza, provvedere a segnalare le situazioni evidenziate a chi di dovere: la procura della repubblica di Pistoia; e la procura della Corte dei Conti.Risultato, silenzio omertoso;
  2. i due baldi giovini, Bibì & Bibò, in mano a una Tordella di senatore agricolo – che come prima cosa intimò loro di stare lontani dalla procura –, lisciati nel verso del pelo dalla loro incommentabile segretaria, arrivarono perfino ad accordarsi con un Andrea Alessandro Nesti davvero degno di finire allo spiedo.

 

 

Ma allo spiedo non è certo finito per mano di Curreli, Grieco e Gaspari, da cui – con solare evidenza – è, invece, tuttora difeso e tutelato come santo subito, pur avendo occupato, illegalmente, col beneplacito universale del potere pistoriense, dal 2000 ad oggi, prima il posto di capo dei vigili e, in séguito, quello di riassunto (e non si sa davvero a quale titolo) come vigile (¿di cosa?), poi assegnato alla segreteria della stessa Aveta (compreso il protocollo, mi pare di aver capito) e – a quanto si sente dire – al momento attuale destinato a finire la carriera come bibliotecario.

La vogliamo smettere di giocare PD-Sinistra, signori della procura e «autorità costituite» della Gip Martucci?

È una domanda rivolta a tutti: centrodestra compreso, orto personale del senatore agricolo.

Lo vogliamo vedere quel che è e non ciò che fa comodo a chi comanda per il semplice ghiotto gusto di comandare nascondendosi dietro un’immonda “ipocrisia legalitaristica”?

Vèni, creàtor Nòrdius, òmnes sputtàna sùdicios!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]


Fa impressione vedere come a Pistoia si menta spudoratamente facendo finta di amministrare giustizia in nome del popolo italiano!


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