violenze su minori. CONDANNATO IL PROFESSORE DEL PETROCCHI

L’avvocato Pamela Bonaiuti

PISTOIA. Le risate, i bigliettini passati sotto banco durante i compiti, la campanella che suona.

Si ricordano così, a distanza di anni, le giornate trascorse tra i banchi di classe. A volte c’è l’ansia dell’interrogazione, a volte la gioia che non ti fa dormire perché domani sai che partirai per la gita.

Dicono che siano gli anni più belli, quelli che ti lasciano i ricordi più nitidi. Quelli in cui nascono le vere amicizie, quelli che ti insegnano ad affrontare il mondo degli adulti, un domani.

Peccato che per quei ragazzi non sarà proprio così. Peccato che i loro anni più belli saranno in qualche modo legati a quelle prese di giro in classe, a quelle ripetute frasi offensive, a quei toccamenti del sedere.

Per questo Claudio Curreli, il pm titolare dell’inchiesta, ha parlato ininterrottamente per più di un’ora oggi pomeriggio, 2 marzo. Ha chiesto che Pier Giovanni Fontana, ex professore del liceo artistico Petrocchi, accusato di violenza sessuale, abuso di mezzi di correzione, fosse condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione.

Non solo. L’avvocato Pamela Bonaiuti, rappresentante della parte civile, ha chiesto anche la condanna di Fontana al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva “educativa – ha detto Bonaiuti – nei confronti dei ragazzi che non dovranno aspettare la Cassazione per vedere soddisfatti i propri diritti”.

Si è preso 5 anni e 9 mesi di reclusione Pier Giovanni Fontana, oltre all’interdizione perpetua dagli uffici scolastici. Concessa anche la provvisionale di 10 mila euro per ogni studente, 30 mila euro in totale, che l’ex professore dovrà pagare in solido con il Miur (ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca), oltre al pagamento delle spese processuali per un totale di quasi 8 mila euro.

In aula, in un silenzio tombale, davanti al collegio composto dai giudici Tredici, Magi e Mancuso, anche alcuni ragazzi del liceo Petrocchi, accompagnati dai loro genitori. Come sempre, presente lo stesso Fontana con i suoi legali Alessandro Ramerini e Gualtiero Bracali.

Fontana, ascoltato nella scorsa udienza del 23 febbraio, aveva negato tutti i fatti a lui addebitati.

L’ex professore, 59enne residente in Valdinievole, era imputato per violenza sessuale, maltrattamenti su minori e abuso dei mezzi di correzione, per fatti risalenti al 2014. Da ben 4 esposti presentati da alcuni alunni e dai loro genitori.

“Massaggi ripetuti alle spalle delle alunne con la scusa di correggere il compito, frasi offensive, richiesta di indossare abiti succinti, allusioni a sfondo sessuale – ha ricordato Curreli – non prendiamoci in giro. Questi non sono strumenti educativi”. “Si appoggiava con le parti intime, toccate a cosce e sedere. Prendere un alunno e sporgerlo dalla finestra non è un abuso dei mezzi di correzione?” ha continuato il pm, ricordando anche la sofferenza psicologica subita dagli studenti e la nascita in molti di essi di disturbi post-traumatici da stress.

E poi ragazzi messi alla berlina, additati davanti all’intera classe per qualche particolare fisico, genitori degli stessi ragazzi presi in giro davanti a tutti. “Ma chi ride a queste battute? Come si deve sentire un ragazzo costretto già ogni giorno a fare i conti con le difficoltà dell’adolescenza? – ha continuato Curreli – Oltre alle proposte di spogliarello e a quelle di fare sfilate in classe”.

Un’udienza, quella di oggi, durata più di tre ore.

Domani, la campanella della scuola suonerà di nuovo, come ogni giorno. E sarà un nuovo giorno.

[Alessandra Tuci]

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