wonderland italy. L’OTTIMISMO REGNA SOVRANO…

 tipico esemplare della Cdp in preda all’ottimismo
Tipico esemplare della Cdp in preda all’ottimismo

DUNQUE QUESTA SETTIMANA apriamo con questo tweet di Gallia, l’amministratore delegato di Cdp, ovvero Cassa Depositi e Prestiti, che Renzi preme diventi sempre meno depositi e sempre più prestiti (a fondo perduto e con soldi nostri).

“Oltre a promuovere lo sviluppo del Paese, dobbiamo anche lavorare per evitare il collasso del Paese” (vedi).

ALLA FINE A TUTTO TORNA

2 (ridimensionato)
Senza (altre) parole

Ora, siccome trattasi non del tifoso milanista al bar sport, ma di uno che ha in mano le sorti del Paese, forse vale la pena aprire una riflessione. Riflettiamo.

Le cose sono molto complesse ma, contrariamente a quanto pensano i nostri politici, che fanno di tutto per evitare che la gente possa arrivare a conclusioni logiche, razionali inoppugnabili, noi possiamo capire tantissimo se dall’Italia tutta scendiamo alle sue città simbolo per poi arrivare ai comuni mortali. Oggi parliamo di Roma e Milano.

Fra una settimana ci sono i ballottaggi e curiosamente i contendenti rimasti in campo non parlano ai cittadini delle due questioni principali: il gigantesco debito di Roma e le gigantesche tasse di Milano.

PERCHÉ NUMERO 1

Roma cloaca maxima
Roma cloaca maxima

Andiamo con ordine iniziando da Roma, la cloaca d’Italia

Questa città dopo il picco debitorio pari a 18 miliardi di euro, viaggia attualmente intorno a 13 miliardi, con un disavanzo che cresce ogni anno di 1 miliardo, nonostante gli italiani tutti contribuiscano ogni anno con 500 milioni per pagare le rate d’ammortamento del debito.

Silvia Scozzese, ex assessore della Giunta Marino, che si occupa per conto del Mef (Ministero economia e finanze) della gestione commissariale, avverte che dal 2017 ci sarà un problema di liquidità con l’impossibilità di onorare le rate d’ammortamento.

Ma come si è arrivati a questo? Le ruberie sono un problema enorme certo, ma i fattori principali sono due:

  • a fronte di entrate per 5 miliardi di euro annui, ve ne sono 7 di crediti che il Comune non riesce/non vuole incassare.
    Si parla di tasse, affitti e canoni vari. Il che fa di Roma, una città totalmente dipendente dai trasferimenti dello Stato centrale
  • ci sono ben 72 stazioni appaltanti (ma non dovevano diventare 13 in tutta Italia?) ma, e qui viene il bello, non esiste un responsabile unico per ogni stazione, ma, ogni bando ha il suo responsabile

In pratica negli anni è stato creato un sistema scientifico, a compartimenti stagni, dove ogni stazione ha la possibilità di frazionare le assegnazioni, in modo tale da restare sotto la soglia minima di legge passata la quale si devono indire gare pubbliche, secondo i dettami di trasparenza richiesti dalla legge sugli appalti. Insomma una truffa.

Tale sistema, permette, tra le altre cose, di procastinare le gare e di procedere con proroghe su proroghe, confermando gli affidamenti ad personam per periodi che a Roma sono anche di 20 anni senza gara, delle concessioni pubbliche romane. Ecco spiegata Mafia Capitale.

«Nun me dai er bonus? Tiè! Beccate sto pipino!»
«Nun me dai er bonus? Tiè! Béccate sto pipino!»

È chiaro che chiunque governerà Roma si troverà ad agire in un contesto difficilissimo costituito da un comune di 20mila dipendenti, con un tasso d’assenteismo record del 23% (1,5% nel privato), dove in pratica ogni santo giorno mancano all’appello 5600 dipendenti, con un salario accessorio di produttività (sigh!) pari ad oltre il 50% della retribuzione. La cosa è così abnorme che la Corte dei Conti e il Mef si sono mossi chiedendo indietro ai dipendenti ben 400 milioni di euro.

Lasciando perdere il comportamento complice, connivente, incosciente dei sindacati, cui personalmente applicherei il modello inglese, ovvero nemmeno un centesimo dallo Stato, il Comune di Roma ha partecipate a bizzeffe, ci sono aziende per la vendita dei fiori (senza che ne vendano mezzo), aziende per lo spazzamento delle strade a Mogadiscio (incredibile ma vero), aziende agricole (narra la leggenda che se una mucca sta male chiamano in Consiglio Comunale per sapere che fare) e altre, che sono fondamentali e che costituiscono un vero e proprio buco nero nei conti pubblici romani come l’Atac, 11.871 dipendenti, più autisti che mezzi da guidare e 111mila ore di distacchi sindacali, un indebitamento di 1 miliardo abbondante di euro.

siamo molto amati
Atac: «Siamo molto amati»

L’Ama la partecipata che si occupa della raccolta dei rifiuti è un altro disastro economico e organizzativo: 1 miliardo di debiti e incapacità a chiudere il ciclo dei rifiuti.

La situazione è tale, per cui non si riesce nemmeno a certificare la reale esposizione debitoria del Comune, il che comporta il fatto che il bilancio è praticamente un falso.

Nonostante le aliquote comunali al massimo, la città è fallita e solo le assurdità italiane impediscono, come avviene in Usa, di certificarlo.

Eppure, portare i libri in tribunale permetterebbe due cose: espellere la classe politica che ha causato lo sfascio e ripartire su basi amministrative e contabili nuove.

Tronca ai romani- ma che davvero davvero Eddaie
Tronca: «Ma che davero davero…? Eddàjeeee!»

Con gli strumenti ordinari non c’è speranza per Roma, perchè si è creato un sistema collusivo a cui partecipano anche le aziende private, per scardinare il quale sarebbe necessario un nuovo sistema di controllo dal basso fatto in modo di permettere la totale accessibilità via internet delle pratiche che li riguardano, alla gente comune, ai cittadini come alle imprese: questa città dovrebbe rimanere commissariata almeno per i prossimi 10 anni, se è vero, come è vero, che il commissario Tronca, che notoriamente non deve prendere voti né discutere con i partiti, in pochi mesi ha ottenuto risparmi pari al 8% sulla spesa corrente. Un po’ come se Renzi, dando retta a Cottarelli, avesse fatto revisione di spesa per 64 miliardi di euro…

In tale situazione aggiungiamo pure un Vaticano, più grande immobiliarista di Roma con 12mila immobili, molti destinati ad uso commerciale che, nonostante le belle parole del Papa, continua a non pagare l’Imu.

Infine una parola sulle Olimpiadi: visto che i signori del Pd accusano spesso e volentieri i loro avversari di essere populisti. Considerato che nelle Olimpiadi moderne solo quelle di Atlanta si sono risolte in un pareggio nei conti, mentre tutte le altre sono state un bagno di sangue nei conti pubblici, considerato che i promotori Malagò e Montezemolo in testa, hanno presentato un prospetto di costi ridicolo che non tiene conto delle sovrastrutture necessarie ma dei soli campi di gara.

I 5 anelli al naso dei cittadini romani
I 5 anelli ar naso dei romani de Roma

Visto questo… chi è populista tra un Giachetti, che le promette ai romani, e una Raggi che, giustamente, non le considera una priorità?

A questo punto chiudo con i programmi della Raggi e quelli di Giachetti: entrambi brillano per genericità d’intenti e una totale assenza di come risolvere i problemi di cui sopra, quelli del debito, della mancanza di trasparenza, l’Atac… A proposito, sono in sciopero lunedì sera dalle 20:30 alle 24… A proposito, alle 21 gioca l’Italia…

Ma se a Roma piangono a Milano non si ride

PERCHÉ NUMERO 2

Posto che le situazioni sono assai differenti e che non c’è paragone tra la gestione della giunta Pisapia e quella di Alemanno e predecessori (su Marino non mi sembra il caso di sparare, si è sparato da solo) è anche vero che mentre Roma viene mantenuta dal resto d’Italia, Milano ha visto ridursi i trasferimenti dallo Stato centrale da 800 milioni di euro a 320 milioni di euro (nel 2017).

il metodo Pisapia
Il metodo Pisapia

E come ha reagito Pisapia? Male, molto male, se è vero che la spesa corrente, invece di diminuire è passata da 2,5 miliardi nel 2014 a 2,8 miliardi nel 2015: ha aumentato le tasse comunali passando dai 770 milioni della giunta Moratti a 1,5 miliardi della sua con un +100%.

A questo aggiungiamo un +135 milioni di sanzioni varie (vedi vigili urbani) e altri +44 milioni come sovra-utili chiesti alle partecipate Atm (l’azienda dei trasporti pubblici milanese, che contrariamente a quella romana è in utile) e Sea il gestore di Malpensa aeroporti.

Per capire fino in fondo cosa è accaduto citiamo due esempi:

  • un capannone industriale di 5000 mq pagava in tasse nel 2010 14.175 euro, nel 2015 ne paga 42.014 con un aumento pari al 196%
  • un ufficio di 500 mq nel 2010 pagava 3.714 euro, nel 2015 paga 13.000 euro con un aumento del 265%

Quindi, diamo atto che la gestione a Milano è senz’altro migliore di quella romana, anche perché per fare peggio ci volevano i falò di banconote in piazza: però anche qui invece di incidere sulle spese, si è scelta la solita via delle tasse che si rivelano un massacro perpetrato ai danni, come sempre, di chi la ricchezza la crea.

Eppure gli spazi per ridurre ci sarebbero, se pensiamo che Milano ha ben 16 banche dati che non parlano tra loro, che esistono ben 8 aziende di trasporto pubblico che non sono collegate tra loro, che non hanno il biglietto unico, con l’Atm che agisce solo nel Comune senza raccordarsi con le altre che agiscono nell’hinterland.

Ma non sarà per questo, caro Renzi, che quando parli di tasse che scendono la gente non ti crede, si arrabbia e forse inizia anche a non votarti?

I PERCHÉ DELLA GENTE COMUNE

No perché se poi andiamo a vedere la vita di tutti i giorni, troviamo casi diffusi di rapina a mano armata statale ai danni dei cittadini.

Ecco due casi reali.

Primo caso. Una signora pensionata che, con un lordo di 2.177 euro supera di pochissimo lo scaglione irpef dei 28mila euro lordi.

Questo comporta un bagno di sangue, perché in Italia la tassazione non è progressiva, ma va con dei gradoni per cui se la stessa avesse preso 150 euro lordi in meno nell’anno, invece di prendersi un netto di 1.610 euro ne avrebbe presi 1.850.

Inoltre le addizionali regionali sono passate dallo 0,5% del 1998 al 0,9% del 2010 al 1,68% attuale. Le addizionali comunali a Pistoia sono passate in pochi anni dallo 0,3% allo 0,8% salvo esenzioni (vedi 1 Pistoia e vedi 2 Regione).

Secondo caso. È quello di una pensionata che ha lavorato molti anni in Francia. Quando torna prende una pensione minima in Italia di 400 euro e una erogata dallo Stato francese di circa 600 euro.
La signora commette il tragico errore di andare da un Caf e dire che prende due pensioni.

Questo gli costa da quel momento 70 euro netti al mese, dato che lo Stato italiano è insaziabile e considera il cumulo tra le due pensioni alla stregua di un reddito da tassare a scaglioni.

Tutto giusto, tutto legale ma poi non bisogna meravigliarsi se i nostri pensionati, oltre a non credere a Renzi se ne vanno in massa in Paesi dove le pensioni non sono tassate?

RENZI, HAI CAPITO PERCHÉ NESSUNO TI CREDE?

A questo punto, mentre Renzi, da vero populista indice la giornata della liberazione dalla Tasi, io, tirando le fila e chiudendo, pubblico questo bel calendario fiscale intitolato: delirio e follia in Italia

… è da un anno circa che qui pubblico numeri, dati che smentiscono, in maniera regolarmente impressionante, la grancassa mediatico-euforico-demenziale di Renzi e gigli magici assortiti.

Ora, io non ce l’ho con Renzi in quanto tale, ma con Renzi che ci racconta da ormai due anni le cose che aveva dichiarato che avrebbe fatto ma che non ha fatto.

Ed è per questo che la gente non gli crede più (la metà quasi resta a casa e, chi va a votare, vota Pd in meno di tre casi su 10).

al caro Leader con affetto buona giornata della liberazione dalla Tasi
Al caro Leader con affetto: buona giornata della liberazione dalla Tasi!

Non ci sono altri motivi. Se Renzi si limitasse a dire che la caduta verticale del Paese grazie a lui e grazie alla Bce si è fermata, non ci sarebbe niente da arrabbiarsi: ma il personaggio non è né modesto né lungimirante né incline a prendersi delle colpe o riconoscere meriti altrui; quindi è normale che sempre meno gente sia disponibile a passare sopra alle sue spacconate.

Lo Stato è sempre più iniquo e cialtrone, se è vero come è vero che si lavora fino a giugno per pagare le tasse nazionali e altri due mesi per pagare i balzelli locali.

Questo è un dato di fatto che nessuna campagna di stampa può smentire, che riguarda i dipendenti come gli imprenditori, che dovrebbero stare insieme perché sono dallo stesso lato della barricata e che invece lasciano che questi signori li dividano sfruttando l’invidia sociale che altrove è ammirazione e desiderio d’emulazione, ma che da noi è la zavorra con cui ci tengono tutti inchiodati al suolo.

Vi lascio con questa frase: «La frode fiscale non potrà essere davvero considerata alla stregua degli altri reati finché le leggi tributarie rimarranno vessatorie e pesantissime e finché le sottili arti della frode rimarranno l’unica arma di difesa del contribuente contro le esorbitanze del fisco».

Lo disse Luigi Einaudi il 22 settembre 1907.

Le fonti di questo intervento: The Telegraph, Il Sole 24 Ore, Radio 24, Forexinfo.

[Massimo Scalas]

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2 thoughts on “wonderland italy. L’OTTIMISMO REGNA SOVRANO…

  1. aziende per lo spazzamento delle strade a Mogadiscio, a Roma? non sarebbe venuto in mente nemmeno a Trilussa né a Flaiano né per dire a Wodehouse (tutta gente che di fantasia e umorismo non difettavano…), quanta polvere negli occhi…quasi non ci vedo più cantavano i Camaleonti.

  2. Buon giorno Paola…si, pare incredibile, ma pare che a Roma abbiano molta fantasia quando si tratta di soldi pubblici e partecipate. In uno Stato normale a quest’ora avrebbero vietato ai comuni di fare attività imprenditoriali. Cottarelli l’aveva ben detto e scritto…e infatti se ne è tornato a fare quello che faceva all’Fmi

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